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Un doppio giubileo ecumenico per la Svizzera

Sarà la cittadina di Zugo, capoluogo dell’omonimo cantone, uno dei più piccoli fra i 26 che costellano il territorio elvetico, a ospitare la prima celebrazione ecumenica in salsa svizzera del 2017. Ed ecumenica lo sarà davvero, perché non verranno ricordati soltanto i 500 anni dall’avvio della Riforma protestante, bensì anche i 600 anni dalla nascita di Nicolas de Flue, patrono della Svizzera, canonizzato da papa Pio XII nel 1947. Un doppio anniversario, protestante e cattolico, che consente quindi di ricordare cosa ha diviso le chiese e al contempo celebrare quello che oggi le unisce, al di là delle intrinseche differenze.

L’appuntamento principale è fissato per le ore 16 di sabato 1 aprile nella chiesa di San Michele a Zugo: si terrà una celebrazione ecumenica alla presenza del presidente del consiglio della Federazione delle chiese protestanti di Svizzera Gottfried Locher e del vescovo di Basilea, monsignor Felix Gmür. Durante la giornata saranno coinvolte tutte le chiese della città, che proporranno programmi culturali e musicali, e si terrà una tavola rotonda dedicata al tema “Dove ci (ri)troviamo sulla strada verso il centro?” alla quale parteciperanno fra gli altri il vescovo di Ginevra, Losanna e Friburgo e presidente della Conferenza dei vescovi svizzeri Charles Morerod e lo stesso Locher.

Sarà la prima commemorazione comune organizzata dai vertici delle due principali denominazioni cristiane del paese.

Nicholas de Flue nasceva nel canton Obvaldo esattamente un secolo prima rispetto all’affissione delle 95 sulla porta della cattedrale di Wittenberg. 50enne e con 10 figli, chiese alla moglie il permesso di ritirarsi a vita monastica. Visse i 20 anni finali della sua esistenza terrena dunque come un eremita, nutrendosi , secondo i racconti tramandati fino a noi, di sole ostie consacrate. Di sicuro il suo esempio era tenuto in grande considerazione dal riformatore Huldrych Zwigli in quanto autentico testimone del messaggio del Vangelo. Mistico ma soprattutto artigiano per la Pace, si spese senza sosta per sedare le liti fra le varie città della confederazione elvetica e fra queste e i regni circostanti.

«Andiamo a Zugo per ricordare che ciò che ci unisce è infinitamente più di ciò che ci divide – ha sottolineato monsignor Gmür, mentre Locher ha reso omaggio alla figura di De Flue: «Sono numerosi i legami fra la sua figura e i primi riformatori: tutti hanno tentato con passione la volontà di Dio e hanno testimoniato l’Evangelo senza compromessi».

Su questo link l’intero programma della giornata.

Immagine: CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=465861