alex_zanotelli_copia

Appello alle chiese per il «Sanctuary movement»

Il 1 maggio padre Alex Zanotelli ha lanciato un forte appello nel quale chiede alle chiese di mobilitarsi per rispondere con solidarietà alla politica anti-migranti dell’Unione europea.

«La politica anti-migranti della UE, come del governo Gentiloni, si fa sempre più pesante», è l’incipit dell’appello del padre comboniano, che prosegue: «Questa è la politica europea: esternalizzare le frontiere siglando patti con i peggiori dittatori e pagata a caro prezzo dai disperati della terra. Inoltre la UE ha pesantemente militarizzato il Mediterraneo trasformandolo in un cimitero (sono oltre cinquantamila i migranti che vi sono sepolti!). E al suo interno la UE persegue una politica anti-migratoria fatta di leggi discriminatorie e razziste, di muri, di fili spinati, di centri e “campi speciali” come nell’Ungheria di Orban».

Anche l’Italia – continua Zanotelli – ha prontamente risposto alla richiesta di Bruxelles di attuare una politica più restrittiva nei confronti dei migranti, approvando il decreto Orlando-Minniti, il cosiddetto Pacchetto Sicurezza. «Il decreto, approvato dal Parlamento il 12 aprile con il ricatto della fiducia, stabilisce che il rifiuto di riconoscimento dello status di rifugiato da parte della Commissione territoriale non è “reclamabile” se non in Cassazione. Non c’è quindi per il rifugiato la possibilità di un appello in Corte. Respinta la domanda, al rifugiato non resta che andare in un Centro Permanente per il Rifugiato (CPR), per poi essere espulso nell’inferno da cui è fuggito».

Questo sta avvenendo non solo in Europa, ma anche negli Usa con gli ordini esecutivi voluti dal neopresidente Donald Trump, che minaccia di espellere undici milioni di clandestini, in buona parte latinos. Zanotelli richiama la mobilitazione di centinaia tra chiese, università, città, contee che hanno aderito al «Sanctuary Movement» (di cui abbiamo più volte riferito anche su riforma.it) e hanno iniziato a dare rifugio politico a chi rischia di essere espulso. «I responsabili religiosi si rifiutano di aprire le chiese alla polizia, quando viene per arrestare i clandestini. “Le chiese devono aprire i loro battenti per accogliere coloro che Trump vuole deportare – afferma nella rivista ecumenica Sojourners, B. Packnett –. Se Trump decidesse di deportare undici milioni di clandestini, dobbiamo chiedere una massiccia disobbedienza civile. La resistenza è un lavoro sacro. Ecco perché è il nostro lavoro».

«Questo movimento – conclude Zanotelli – è uno straordinario stimolo per le sonnolenti chiese d’Europa. Data la gravità della situazione dei migranti in Europa, diventa pressante un appello anche alle chiese in Italia perché lancino nel nostro paese il movimento delle “chiese santuario”! È un atto di coraggio che devono fare le chiese in Italia, dalle diocesi alle parrocchie, dalle comunità cristiane ai conventi. È il coraggio della disobbedienza civile per la difesa della vita umana! E lo stesso coraggio lo devono avere le chiese valdesi, luterane, battiste, metodiste, evangeliche presenti sul nostro territorio. Se le chiese dessero l’esempio, anche città, comuni, municipalità e università potrebbero seguirne l’esempio. “Sogno un’Europa in cui essere migrante non è un delitto”, ha detto Papa Francesco lo scorso anno parlando alle massime autorità della UE. Questo è anche il nostro sogno e il nostro impegno».