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India. Le donne valgono meno delle vacche sacre

Sujatro Ghosh, fotografo di soli 23 anni, nato a Calcutta e trasferitosi a Dehli pochi anni fa, è autore di un progetto fotografico che – a seguito dell’amplificazione data dai social network – si è imposto all’attenzione nazionale e internazionale.

Il fotografo ha scattato immagini di donne che indossano sul capo una maschera con la testa di una vacca. La provocazione dell’artista è: perché in India le donne valgono meno degli animali sacri? Secondo statistiche recenti, infatti, ogni 15 minuti una donna indiana è vittima di stupro.

Ghosh ha iniziato il progetto con l’aiuto di alcune sue amiche che sono state fotografate prima in alcuni punti più noti della capitale, poi in contesti quotidiani (in metro, al mercato, a casa…). L’idea è di allargare il progetto ad altri luoghi del paese.

Le foto pubblicate su Facebook e Instagram hanno reso virale il progetto del giovane artista che in pochi giorni è stato sommerso da critiche positive e negative. Se da un lato, ha ricevuto messaggi di solidarietà da parte di donne di tutto il mondo, dall’altro è stato bersaglio delle violente reazioni da parte dei «vigilanti delle vacche», che invocano punizioni esemplari.

«Sono turbato dal fatto che nel mio paese le vacche siano considerate più importanti di una donna, che impiega più tempo ad ottenere giustizia se viene aggredita o violentata rispetto ad una mucca, considerata dagli indù un animale sacro», ha affermato Ghosh al canale inglese, aggiungendo che i casi di violenza sulle donne «vanno avanti per anni nei tribunali, mentre quando una mucca viene macellata, subito gli estremisti indù uccidono e picchiano chiunque sia sospettato dell’uccisione».

Secondo alcune associazioni che difendono i diritti umani, dal 2015 sono almeno 10 persone di fede islamica ad essere state uccise con l’accusa di aver rubato, venduto o macellato carne di vacca. In India la vacca è considerata sacra dagli indù e il suo consumo un oltraggio agli dei. Il tema però viene sfruttato dai nazionalisti indù per fare pressioni sulle minoranze cristiana e musulmana, che in larga parte si mantengono proprio con l’allevamento e il commercio del bestiame. Le Ong denunciano che la violenza contro le minoranze religiose dell’India si è addirittura inasprita a seguito dell’indiscussa vittoria dei nazionalisti del Bharatya Janata Party (Bjp) alle recenti elezioni amministrative avvenuto lo scorso marzo.

Attraverso la sua arte fotografica Gosh ha dichiarato di voler sensibilizzare le coscienze sul tema della violenza delle donne e di voler «protestare» contro la crescente influenza degli estremisti «protettori di vacche sacre». Intanto l’artista ha già ricevuto minacce di morte: sui social network c’è chi ha chiesto che lui e le sue modelle vengano sgozzati di fronte alla Jama Masjid, la moschea di Delhi. «Io non sono impaurito – ha dichiarato Ghosh alla Bbc – perché so di lavorare per un bene più grande».