A Ventimiglia il progetto Mediterranean Hope fa scuola

Nella città ligure di confine le associazioni promotrici dell’“Eufemia Info and Legal Point” si sono ispirate al modello dell’Osservatorio di MH a Lampedusa promosso dalla Fcei

Mediterranean Hope Lampedusa fa scuola. Al progetto della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (Fcei) si sono esplicitamente ispirate le tre associazioni che apriranno a Ventimiglia l’“Eufemia Info and Legal Point”.

«Abbiamo deciso di copiare il modello di Mediterranean Hope Lampedusa perché si è mostrato funzionale soprattutto in termini di gestione degli utenti», spiegano i rappresentanti delle associazioni “Iris” di Bergamo, “Popoli in arte” di Sanremo e “Melting Pot Europe” di Padova.

Il riferimento è all’Osservatorio sulle migrazioni mediterranee, istituito dalla Fcei sull’isola di Lampedusa dal maggio 2014, nell’ambito del progetto Mediterranean Hope che prevede anche la “Casa delle culture” a Scicli per l’accoglienza di minori e famiglie a rischio, un relocation desk a Roma, e, insieme alla Comunità di Sant’Egidio e alle Chiese metodiste e valdesi, il progetto pilota dei Corridoi umanitari.

L’”Info and Legal Point” di Ventimiglia intende proporsi – prevalentemente ma non esclusivamente, a migranti – come «spazio di servizi, dialogo e ascolto aperto a residenti e migranti, profughi, richiedenti asilo, dove si potrà navigare gratuitamente in Internet, stampare, ricevere consulenza legale ed usufruire di uno sportello di ascolto, caricare gli strumenti elettronici e stampare documenti».

Lo sportello aprirà nel quartiere delle Gianchelle ed avrà una fase sperimentale di due mesi, con orari pomeridiani e un massimo di 20 utenti per giornata.

Immagine: archivio Mediterranean Hope

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