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Penne usate che tornano nuove

La guerra in Siria, ancora lungi dall’essere finita dopo 7 anni, ha causato 340.000 morti e portato in Libano più di un milione di rifugiati (5,5 milioni tra Libano, Giordania e paesi limitrofi); nelle ultime settimane, riferiva Save the Children alla metà di gennaio, «oltre 110.000 bambini sono stati costretti ad abbandonare le proprie case a causa dei combattimenti in corso a Idlib, nel nord della Siria, in un nuovo grave movimento di sfollati interni […] uno dei più gravi spostamenti di massa ai quali si è assistito in Siria dall’inizio del conflitto».

Nei campi profughi del Libano si trovano 400.00 giovanissimi e giovanissime siriani tra i cinque e i diciassette anni, la maggior parte dei quali non ha ricevuto un’istruzione o ha visto il proprio percorso scolastico drasticamente interrotto. Questa situazione è particolarmente difficile per le ragazze, la cui scolarizzazione è ancora più limitata.

In molti si sono resi conto che l’aiuto, soprattutto se intende essere duraturo e non limitato all’emergenza, non deve limitarsi alla distribuzione di cibo, vestiti e medicine, ma offrire un supporto alla crescita mentale di questi e queste giovani, che permetta loro di uscire da una condizione di subalternità ed emarginazione e apra loro la possibilità di un futuro migliore. L’istruzione e la consulenza psicologica sono due strumenti fondamentali, che devono procedere congiuntamente, per dare a queste generazioni sradicate, con esperienze traumatiche di guerra e violenza alle spalle, sprofondati in una condizione di povertà e precarietà totale, una situazione più stabile, una parvenza di normalità nella quale siano presenti punti di riferimento, momenti di svago, un’atmosfera tranquilla.

In questo contesto e con questi obiettivi è nato nel 2017 un progetto di solidarietà per favorire la scolarizzazione e il sostegno psicologico, destinato a 200 giovani siriane in un campo profughi del Libano. Promotore dell’iniziativa, il comitato tedesco della Giornata mondiale di preghiera delle donne, che ha avviato in tutta la Germania e anche oltre (in Svizzera e Finlandia per esempio), la raccolta di articoli di cancelleria usati come penne, stilografiche, cartucce, pennarelli,…

Il progetto è sponsorizzato dalla storica azienda produttrice di penne a sfera, la Bic, che dà un centesimo per ogni articolo raccolto (in pacchi da almeno 15 kg), e da Terracycle. Questa società inglese, specializzata nel riciclo dei materiali definiti “non riciclabili” come le capsule del caffè o appunto le penne a sfera e altri materiali da cancelleria, li utilizza per trarne nuovi prodotti come borse, oggetti di arredamento o per il giardinaggio, articoli da regalo. Lavora in collaborazione con raccoglitori individuali, organizzazioni, aziende, enti pubblici, 1 milione e mezzo di soggetti in 20 paesi europei, americani e asiatici.

Con il progetto della Giornata mondiale di preghiera, il cui motto è «Le penne rendono più forti le ragazze», sono stati già raccolti più di 120 Kg di materiali, e Terracycle prevede l’arrivo di una quantità più che doppia dai vari punti di raccolta.

Con 450 penne raccolte, una ragazza riceve i principali materiali didattici, ma i fondi servono anche a sostenere un team di insegnanti e psicologi che affianca le ragazze nel percorso di insegnamento e rielaborazione della loro esperienza.

La raccolta, cominciata nel 2017, si protrarrà almeno per tutto il 2018, con invii semestrali dei fondi: il prossimo è previsto per giugno. Sono già stati attivati 430 punti di raccolta in scuole e asili, università, studi medici, librerie, e naturalmente chiese e parrocchie, e questo ha (tra l’altro) dato modo alla Giornata mondiale di preghiera di essere conosciuta in luoghi nuovi, esterni alle chiese.