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Presentata a Milano l’Agenda ecumenica per le migrazioni

Alla presenza della presidente della Camera dei Deputati, Laura Boldrini, e a vari candidati alle prossime elezioni politiche, ieri 20 febbraio a Milano presso la sede delle ACLI  è stata presentata l’Agenda per le migrazioni. Si tratta di una piattaforma in sette punti sottoscritta, oltre che da varie associazione cattoliche, dalla Federazione delle chiese evangeliche in Italia (Fcei) che in questo settore opera mediante il progetto Mediterranean Hope (Mh).

L’agenda si compone di sette proposte che comprendono una legge sulla cittadinanza (ius soli), la definizione di precise modalità per l’ingresso legale in Italia sia per migranti che per richiedenti asilo, la regolarizzazione su base individuale degli stranieri “radicati”, l’abrogazione del reato di clandestinità previsto dalla Legge Bossi-Fini, l’ampliamento del Servizio di protezione richiedenti asilo e rifugiati (Sprar), la valorizzazione e diffusione delle buone pratiche di accoglienza e integrazione, la promozione della partecipazione degli immigrati stabilizzati  alla vita democratica attraverso il riconoscimento dell’elettorato attivo e passivo.

«Il confronto con i candidati sui singoli punti dell’Agenda è un fatto molto positivo – commenta il professor Paolo Naso che per conto della Fcei ha partecipato alla presentazione di Milano – che arricchisce e qualifica una campagna elettorale centrata molto più sulle paure e sulla polemica che sui contenuti politici. Un altro aspetto positivo – prosegue Naso, che tra l’altro è il coordinatore di Mediterranean Hope – Programma Rifugiati e migranti della Fcei – sta nel fatto che la piattaforma dell’Agenda sia stata redatta ecumenicamente, valorizzando cioè l’esperienza e l’impegno delle chiese evangeliche italiane nel campo dell’accoglienza, della tutela dei diritti dei migranti e, di recente, della realizzazione dei “corridoi umanitari” grazie ai quali sono già arrivati in Italia, in sicurezza e piena legalità, oltre mille richiedenti asilo provenienti, in maggioranza, dalla Siria. Quella presentata a Milano, insomma, è una proposta realistica e sostenibile che nasce da anni di lavoro comune. La delusione però, viene dal fatto che alcune forze politiche ostili all’immigrazione e alle politiche di accoglienza rifiutano a priori di partecipare a eventi di questo genere, confermando la loro indisponibilità al confronto con chi la pensa diversamente da loro. È un’occasione persa perché chiunque vincerà le elezioni dovrà misurarsi con una sfida che non si risolve con formule semplicistiche che valgono qualche voto nelle urne ma poi non reggono alla prova dei fatti».