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Da Pontevecchio all’ Europa

«Siamo dei nostalgici irriducibili?» si è chiesto il pastore Gianni Genre, intervenendo ,con un discorso particolarmente sentito e apprezzato, alla manifestazione di  Pontevecchio fra Luserna e Rorà, che ogni anno ricorda  quel 21 marzo del 1944, inizio dei  grandi rastrellamenti tedeschi in val Pellice, fronteggiati con dura lotta dai partigiani. In effetti anche il nostro linguaggio non corrisponde più alle parole: sinistra, destra, fascismo, antifascismo. Se  invece pensiamo che significano qualcosa, abbiamo il dovere di  dimostrarlo, in un tempo in cui la comunicazione di massa passa dai social network anziché dall’incontro fra le persone.

Genre ha proposto di riflettere  su alcune parole. Innanzitutto memoria e vigilanza. L’essere umano si  costruisce sulla memoria, senza memoria siamo alberi senza  radici. La memoria guarda indietro ma ci rende contemporanei. Poi linguaggio, diventato spesso una parlata fatta di gergo, di insulti, di  vaffa….un linguaggio che non ascolta mai  l’altro, ma lo ridicolizza; un linguaggio che insulta tutto, a partire dalle istituzioni… Dobbiamo opporci ,ha detto  Genre, a questo dileggio e scandalizzarci quando si offendono le istituzioni…I partiti e il  parlamento sono importanti, anche la politica  può non essere  affarismo quando  ridiventa capace di immaginare e modellare il futuro… Ci vuole pluralismo delle idee e diritto al dissenso. La stampa deve essere libera, i giornalisti devono poter  ironizzare su chi detiene il potere. Nel Comitato di Liberazione Nazionale (Cln) e  nell’Assemblea  Costituente convivevano idee  e orientamenti politici diversi e anche in conflitto fra loro, ma vi era la volontà e la capacità di arrivare a obiettivi condivisi, a decisioni unitarie. Dunque occorre saper lavorare al di là delle differenze, ma  partendo dalle differenze, non ignorandole. Le idee, le differenze politiche, sono l’anima dei partiti: devono tornare a esserlo perché senza partiti, senza cittadini che si aggregano liberamente, ci sono soltanto plebisciti. Certo i partiti oggi sono un disastro: critichiamoli, lavoriamo per rinnovarli, inventiamone altri. Ma  non delegittimiamo il sistema dei partiti: la classe politica, diceva Gaetano Salvemini, per un dieci per cento rappresenta la parte migliore del paese, per  un altro  dieci per cento, rappresenta la feccia, per il restante ottanta per cento rappresenta il paese come esso è.

 Il  pastore Gianni Genre ha infine parlato di antifascismo europeo, richiamando il Manifesto di Ventotene scritto da  Altiero Spinelli,Ernesto Rossi, Eugenio Colorni. Averlo ignorato  per  puntare ciecamente sui nazionalismi europei, è costato sessanta milioni di morti. Uscire all’Europa  oggi sarebbe  pura incoscienza.