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Affidarsi a Dio con gioia e semplicità

Tu sei stato il mio aiuto, io esulto all’ombra delle tue ali
Salmo 63, 7

Disprezzi le ricchezze della sua bontà, della sua pazienza e della sua costanza, non riconoscendo che la bontà di Dio ti spinge al ravvedimento?
Romani 2, 4

 

Il Salmo proposto oggi dal Lezionario “Un giorno una parola” è di Davide, e risale al periodo in cui dovette fuggire nel deserto perché il re Saul cercava di ucciderlo. Nonostante le gravi difficoltà, Davide esprime la sua fiducia in Dio e la sua gioia perché si sente da Lui protetto.

Anche nel Salmo 57, composto nella stessa epoca, Davide si affida a Dio: “All’ombra delle tue ali io mi rifugio, finché sia passato i pericolo” (v. 1).

Vengono in mente le parole di Boaz, cui è stata raccontata la storia di Ruth, quando la incontra mentre sta spigolando sul suo campo: “… la tua ricompensa sia piena da parte del Signore, del Dio d’Israele, sotto le cui ali sei venuta a rifugiarti” (Ruth 2, 12). È un atteggiamento ben diverso da quello che abbiamo riscontrato ieri nella narrazione del profeta Geremia. Anche nel caso di Davide e di Ruth le circostanze non sono favorevoli: Davide è un fuggiasco in pericolo di vita, mentre Ruth teme per il suo futuro e per quello della suocera Noemi. Ma se è vero che entrambi sanno come comportarsi e agiscono con decisione per costruirsi il proprio futuro, ciò che dà loro forza e speranza è la fiducia in Dio. L’una e l’altro non cercano aiuto altrove, non si rivolgono ad altri dei, non gridano al Signore: “Alzati e salvaci!”.

La vera fede non è chiedere con insistenza a Dio che ci salvi, magari promettendogli che d’ora in poi faremo la sua volontà e ci comporteremo bene, ma è affidarsi a lui, con gioia e semplicità, accettando le vicende della vita e contando sulla sua grazia. Nel racconto dei Vangeli, Gesù dopo essere entrato a Gerusalemme, pianse sulla città che non aveva compreso chi egli fosse: “Quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli, come la chioccia raccoglie i suoi pulcini sotto le ali, e voi non avete voluto” (Matteo 23, 37).

La stessa immagine, la stessa idea della cura materna che Dio ha verso i suoi figli e le sue figlie se essi si affidano a lui, poiché “nè morte, né vita… né alcuna altra creatura potrà separarci dall’amore di Dio che è in Cristo Gesù, nostro Signore” (Rom. 8, 38-39).