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Cristiani e buddhisti per un futuro di speranza

Le comunità buddhiste sparse in tutto il mondo, anche in Italia, si preparano ad osservare il Vesakh il prossimo 29 aprile – la festività attraverso la quale si commemora la vita, la nascita, l’illuminazione, la morte, le opere e eredità di Gautama Buddha.
Anche il Consiglio ecumenico delle chiese (Cec), attraverso il suo segretario generale, Olav Fykse Tveit, ha voluto inviare i propri saluti e la vicinanza ai buddisti di tutto il mondo.
«Il prossimo 29 aprile – ha scritto Tveit – saremo chiamati a riflettere sulla vita e sugli insegnamenti di Gautama Buddha; in questa occasione di buon auspicio potremo essere ispirati dalla sua visione: quella di un mondo libero da disuguaglianze, ingiustizie e qualsiasi forma di sofferenze», ha rilevato Tveit, che ha proseguito «l’impegno del Cec, portato profuso insieme alle nostre sorelle e ai nostri fratelli buddisti in questi ultimi anni si è incentrato su alcune delle questioni più cruciali dei nostri tempi, come l’avidità delle multinazionali, il cambiamento climatico, la finanza e la giustizia di genere».
C’è ancora molto che cristiani e buddisti possono fare insieme, ha proseguito il segretario generale, «la nostra amicizia e la nostra partnership sono una base utile e solida per promuovere un futuro di speranza in un mondo diviso».
Tveit ha concluso il suo messaggio alle comunità buddhiste con una preghiera d’amicizia.
«Mentre accenderete le vostre lanterne colorate in preghiera e in riflessione pregherò affinché voi, le vostre famiglie, e vostre tue comunità, siano benedette in salute, felicità e armonia».