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I francescani premiano Angela Merkel

«Camminare con la schiena dritta è un dovere», disse Angela Merkel (figlia di un pastore evangelico) nel 2007 ricevendo un rinomato Premio, il «Leo Baeck». Riconoscimento che le fu conferito dal Consiglio ebraico della Germania per il suo «grande senso di responsabilità».

Una responsabilità che, rilevava lei stessa, deriva dalla storia tedesca: «una questione centrale e un indicatore per orientare l’agire politico».

Una responsabilità – si può leggere nel bel libro Parole di potere edito dalla Claudiana editrice, dedicato al  pensiero della leader tedesca e curato  da Robin Mishra –, che decise di riassumere in tre aspetti importanti proprio in occasione di quell’evento.

Il primo, disse ricevendo il Premio, è «quello d’impegnarmi a fondo affinché razzismo, odio verso gli stranieri e antisemitismo non prendano mai più piede in Germania e in Europa. Il secondo, – proseguì – in base alle mie forze, di promuovere una partnership fraterna con la comunità ebraica. Il terzo – concluse –, d’impegnarmi oggi e in futuro, per la sicurezza dello Stato di Israele e per la difesa dei nostri valori comuni, di democrazia e stato di diritto».

Sabato prossimo, 12 maggio, la Cancelliera, invece, sarà ad Assisi insieme al Presidente colombiano Manuel Santos. Alle 11, riceverà un Premio dalle mani frati del Sacro Convento e, nell’occasione, verrà presentato un «manifesto» sull’Europa «sul Nord e Sud del mondo e sul futuro di convivenza pacifica tra i popoli», ricordano i promotori.

«Alla cancelliera Merkel sarà consegnata la “Lampada della Pace di San Francesco”, Premio per “la sua opera di conciliazione in favore della pacifica convivenza dei popoli” – ricorda padre Enzo Fortunato, direttore della Sala stampa del Sacro Convento di Assisi –. Un riconoscimento che nel 2016 assegnammo a Santos per “lo sforzo tenuto nei processi di riconciliazione con le Farc”, opera che gli valse anche il Premio Nobel per la pace. Il senso dell’appuntamento di Assisi – prosegue Fortunato – è quello di essere più vicini alle speranze e alle inquietudini degli uomini e delle donne di oggi».

L’incontro, ricorda infine Fortunato «sarà una preziosa occasione per dialogare sui temi quali: l’economia, il lavoro, i giovani, l’ambiente, la pace e l’accoglienza».

Nella giornata sono previsti due momenti diversi: uno nella Basilica Superiore dove si terrà la cerimonia di consegna della «lampada», e dove la cancelliera terrà il suo discorso; il secondo, nel Salone Papale con 300 giovani provenienti da tutto il mondo per porre domande ad Angela Merkel e a Manuel Santos sul futuro delle prossime generazioni.

Era il 17 giugno del 1995, quando la politica Merkel, allora ministro per l’Ambiente, decise di accettare l’invito a parlare al Kirkentag della chiesa evangelica sul tema «I modelli della mia vita». In quell’occasione concesse uno sguardo sulla sua infanzia vissuta nella casa pastorale di Waldhof presso Templin nel Brandeburgo orientale e disse, «ma certo che ho dei modelli», citando i suoi genitori come punti di riferimento, poi a sorpresa il giardiniere di famiglia, con il quale ebbe modo di affrontare le grandi questioni del mondo e capendo, grazie a lui, di essere collegata alla terra e alla natura. Infine, Marie Curie, la cui «determinazione, resilienza e capacità di portare avanti le idee che difendeva» furono per Angela determinanti, «se si crede in un’idea – disse –, anche se si è soli a farlo, se si persegue questa idea e si sopportano le difficoltà, attraversando molti alti e bassi, si raggiungerà l’obiettivo; se l’dea era giusta».