Le stelle nere della Val Pellice

Era il 2015 quando le Black Stars muovevano i primi passi sui campi da calcio della Val Pellice. «Eravamo responsabili del progetto Crumiére – racconta Diego Mometti, operatore del servizio migranti della Diaconia Valdese – e c’erano molte persone che volevano giocare a pallone. Con l’attuale allenatore Giuliano Imbriani abbiamo pensato di aiutare questi ragazzi a formare una squadra di calcio». Dopo le prime amichevoli, nel 2016 le Black Stars approdano al campionato amatoriale del Pinerolese e ora inseguono il sogno di vincere il torneo Football Communities e guadagnarsi un posto a Balon Mundial, un momento di sport, ma soprattutto un’occasione per incontrare nuove persone e vecchi amici.

Tornare a giocare, essere semplicemente dei ragazzi che si divertono. È un concetto semplice, ma per chi ha attaversato esperienze traumatiche e un percorso migratorio fatto spesso di sfruttamento e violazioni, l’idea della normalità non è banale né scontata. Per chi ne ha l’occasione, partecipare al progetto Black Stars significa condividere esperienze con persone diverse, confrontarsi con le persone che formano il territorio e in qualche modo ripensare a se stessi al di là dell’esperienza della migrazione, senza dimenticare che davanti al pallone si è tutti uguali e si parla la stessa lingua. «La Black Star è una palestra di rispetto reciproco». Conclude Mometti.

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