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I 90 anni di Amos Luzzatto

«La violenza, l’incitamento all’odio fra popoli, culture, religioni diverse, l’omologazione, per quanto riguarda il passato, dei carnefici e delle loro vittime, tutto questo è tragicamente nella cronaca quotidiana. Saremo capaci di reagire a questa marea? Saremo capaci di insegnare ai nostri ragazzi la libertà di scegliere consapevolmente fra il bene e il male, fra la lotta di sopraffazione e la convivenza civile nel rispetto dell’altro? Hillel, un grande Maestro dell’ebraismo diceva: “Non fare agli altri ciò che non vorresti per te. Tutto il resto è commento. Va’ e studia”», queste sono le parole di Amos Luzzatto (pubblicate il 3 giugno su Moked , il portale dell’ebraismo italiano, per festeggiare il novantesimo compleanno dell’intellettuale Luzzatto, una tra le figure più significative dell’ebraismo italiano del dopoguerra) pronunciate il 27 gennaio 2005, quando era alla guida dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. Di fronte a lui, ricorda Moked, il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi.

Sono passati 13 anni da quella data, «ma gli interrogativi di Luzzatto sono profondamente attuali come lo è tutto il suo prolifico lavoro di studioso, diviso tra l’impegno ebraico e quello civile (in lui praticamente inscindibili).

Nel giorno del suo 90esimo compleanno (nasce a Roma, il 3 giugno 1928), è giusto – si legge – rendere omaggio alla sua figura e al suo lavoro: scrittore prolifico e chirurgo, ha ricoperto diversi incarichi politici in ambito ebraico, guidando l’Unione dal 1998 al 2006 così come la Comunità ebraica di Venezia. È stato anche direttore della Rassegna Mensile d’Israel, ruolo ricoperto, precedentemente, dal nonno materno, il grande rabbino e intellettuale Dante Lattes.

Una figura che da sempre è una guida importante per la comunità ebraica e per chi con essa pratica la strada del dialogo e dell’ecumenismo: «L’impegno di Luzzatto nel dialogo ebraico-cristiano e in particolare la sua presenza assidua, insieme alla moglie Laura Voghera Luzzatto, alle sessioni di formazione del Segretariato attività ecumeniche (Sae) è sempre stato prezioso. I suoi studi sul Midrash – ha dichiarato il presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (Fcei), il pastore Luca Maria Negro – ci hanno aiutato a riscoprire la ricchezza della lettura ebraica della Scrittura. Come Federazione delle chiese evangeliche in Italia, inviamo a Amos i nostri più cari auguri per questo importante traguardo».

Tra coloro, tanti, informa Moked che hanno voluto inviare a Amos Luzzatto gli auguri, ovviamente la Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni: «Un nuovo traguardo in una vita carica di impegni, sfide, responsabilità, che nella sua manciata di ore fa riflettere sull’intera vita, e il vissuto anche di un Paese che ha appena festeggiato ieri la sua costituzione repubblicana». In queste ore, ha detto ancora Di Segni «sento doveroso rappresentarti, ancora una volta, la profonda riconoscenza dell’ebraismo italiano per la strada che hai saputo tracciare nei tuoi anni di presidenza nazionale e nel modo, profondo e consapevole, in cui hai portato il tuo ebraismo in ogni altro ambito della tua vita». Un contributo che in tanti, e non solo nel mondo ebraico, riconoscono con gratitudine al professore che ci insegna a vivere con «semplicità di comportamento, amore del prossimo, inserimento convinto nella propria collettività, senza fini egocentrici di lucro o di fama; bene vivere per quel tanto che ci permetteranno le nostre funzioni vitali, passando poi il testimone ai nostri figli e nipoti perché facciano altrettanto. Con serenità e con gratitudine». Buon compleanno!

Foto: Moked, disegno di Giorgio Albertini