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Non dimenticare il bene ricevuto

Benedici, anima mia, il Signore; e tutto quello ch’è in me, benedica il suo santo nome
Salmo 103, 1

Tutta la folla dei discepoli, con gioia, cominciò a lodare Dio a gran voce per tutte le opere potenti che avevano viste
Luca 19, 37

Il re Davide, al quale il salmo è attribuito, a buona ragione poteva scrivere questi versi. Tutta la sua esistenza si era snodata alla luce della benevolenza di Dio, a partire dalla sua designazione come re di Israele (cfr. 1 Sam 16, 1ss).

Davide, memore di tanti benefici ricevuti dall’Eterno, si apre alla lode, ma una memoria grata (come abbiamo già meditato in questi giorni) è merce rara.

L’umanità è portata a dimenticare, e a dimenticare in particolare il bene ricevuto.

I progenitori di Davide, gli Israeliti usciti dall’Egitto, solo per poco tempo innalzarono i loro canti di gioia, ma poi si fecero prendere dallo scoraggiamento e nella loro mente presero il sopravvento i calcoli umani e ci fu spazio per le famose «mormorazioni» nel deserto.

Anche noi credenti, nell’oggi, siamo portati a guardare solo avanti, solo al domani e alle sue incognite alquanto sfiduciati, senza tener presente quante volte il Signore è intervenuto ed è stato al nostro fianco.

Effettivamente, quelli che stiamo vivendo sono giorni difficili e tutte e tutti noi ci troviamo a vivere smarriti in questo inverno delle coscienze, ma per noi che crediamo c’è una prospettiva di speranza, una speranza che affonda le sue radici nella nostra storia personale. Chi di noi, può affermare di non aver mai sperimentato il tocco, la mano, l’intervento di Dio, proprio quando tutto sembrava crollare e venir meno?

Dio è Padre misericordioso e nulla potrà separarci dal suo amore (cfr. Rm 8, 39).

Quel Dio-Padre misericordioso è fedele a se stesso e non muta. Egli è amore, un amore che non verrà mai meno (v. 1 Gv 4, 16; 1 Cor. 13, 8) e, a dispetto della desolazione che sembra circondarci, per certo Egli sarà al nostro fianco, sostenendo la nostra azione di seminatori di speranza per una umanità per molti versi segnata dalla disperazione. Amen.