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Caos colera in Zimbabwe

Tutte le chiese dello Zimbabwe sono chiamate a prendere provvedimenti per frenare l’epidemia di colera che sta attanagliando il Paese. Ieri, il ministro della sanità Obadiah Moyo lo ha chiesto in occasione di una conferenza stampa ricordando che i casi di colera registrati sono 3.766. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) ha affermato che la malattia si sta diffondendo rapidamente anche nella Capitale, Harare.

«Le chiese si trovano oggi di fronte una sfida difficile. Ogni settimana accogliamo migliaia di persone, ed è proprio in queste particolari occasioni che la diffusione del contagio può aumentare», ha dichiarato Kenneth Mtata all’Anglican Communion News Service, segretario generale del gruppo ecumenico nazionale del Consiglio delle chiese dello Zimbabwe, che ha proseguito «le nostre chiese sono chiamate a collaborare con le istituzioni e con il Ministero della Salute, e tutti coloro che sono impegnati a contrastare la diffusione della pandemia. Come chiese – ha rilevato – dobbiamo impegnarci e cercare di diventare il “catalizzatore di guarigione” per l’intera nazione».

Da quando è stato individuato il primo focolaio di contagio nel 2008, le autorità e le chiese aprirono al loro interno una seria riflessione sulle possibili azioni da mettere in campo per tutelare nelle aree urbane ed extra-urbane la salute pubblica. Lo Stato dello Zimbabwe ha recentemente fatto appello anche ai singoli cittadini e alle aziende locali per recuperare 35 milioni di dollari utili a contrastare l’epidemia, che sino a oggi ha ucciso 31 persone.

Il governo del nuovo presidente Emmerson Mnangagwa ha già raccolto 29 milioni di dollari da aziende private e agenzie straniere, ma servirebbero altri 64 milioni di dollari per sostenere le vaccinazioni, l’acquisto di farmaci, permettere la distribuzione di acqua potabile e per bonificare le fognature. Il dottor Mtata, infine, ha ricordato che «l’epidemia non deve assolutamente diventare un’occasione per criticare la politica o attribuire a essa delle responsabilità»; ma bensì che, «questo è il momento per stare uniti e dimostrare come cittadini e cristiani dello Zimbabwe di saper andare oltre le diatribe politiche e sociali». Il contagio si è sviluppato, in particolar modo, in due centri densamente popolati a Sud Ovest della Capitale: Glen View che comprende le storiche township di Mbare, Highfield e Waterfalls e Budiriro che conta circa 150 mila abitanti.

In occasione dell’ultima grande epidemia del 2008 si contarono quasi 100 mila contagi e oltre 4200 morti.