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L’ecumenismo delle donne

Con una consultazione mondiale sul «Decennio delle Chiese in solidarietà con le donne» apertasi lo scorso 2 ottobre, i rappresentanti del Consiglio ecumenico delle chiese (Cec) hanno offerto parole di incoraggiamento per il futuro.

L’evento è stato ospitato dal Jamaica Council of Churches (nell’ambito del 70° anniversario del Cec e del suo attuale Pellegrinaggio per la Giustizia e Pace per seguire l’Agenda per lo Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite del 2030) ed è stato introdotto da Agnes Abuom, moderatrice del Comitato centrale del Cec: «Siamo qui come chiese per riflettere e parlare di solidarietà, di donne e giustizia. Questa settimana ci soffermeremo in particolare sul tema della violenza sulle donne. Sulla partecipazione piena e creativa delle donne alla vita delle chiese; senza dimenticare quanto la crisi economica, il razzismo e la xenofobia possano essere impattanti per l’universo femminile. Tutti temi – prosegue Abuom – già sollevati vent’anni fa in occasione del Decennio delle Chiese di solidarietà con le donne».

Questo sarà un momento importante di riflessione e di incontro «per l’intero movimento ecumenico – ha proseguito Abuom – perché solo guardando al nostro passato, a ciò che è stato fatto, potremo riconoscere e celebrare ciò che è cambiato e gli obiettivi raggiunti. Siamo ancora in viaggio, un viaggio ad ostacoli, con dossi, pietre ed in salita. Mentre noi riflettiamo su ciò che è stato detto e fatto venti, trenta anni fa, dovremmo anche domandarci – ha concluso Abuom – cosa diranno di noi i nostri figli di cosa saremo in grado di fare qui, oggi».

Il segretario generale del Cec, Olav Fykse Tveit, ha poi ricordato quanto la giustizia di genere sia un elemento vitale nel cammino verso la giustizia e la pace.

«Qui, ora, nel ventesimo anniversario del Decennio ecumenico delle Chiese in solidarietà con le donne (1988-1998, ndr) ci soffermiamo su questo lungo e stimolante, spesso arduo, pellegrinaggio verso la giustizia di genere per riconoscerne il coraggio, la fede e le conquiste. Un percorso allora intrapreso dai pionieri del movimento ecumenico inclusivo» e ha proseguito, «a loro dobbiamo davvero tanto».

Un incontro, quello del Cec, che non si è soffermato solamente sul passato, ha aggiunto Tveit «ma che è un invito attuale, per tutti noi, a plasmare insieme un futuro di rinascita per la comunità ecumenica, fatta di donne e di uomini pronti a mettere in campo nuove strategie da promuoverle unitamente».

Un Decennio che ricorda ancora oggi, conclude Tveit, quanto «il lungo cammino delle chiese sulla cruciale questione dell’inclusione e della dignità delle donne sia la chiave autentica e responsabile per i cristiani e tutti gli esseri umani».

A fine raduno i partecipanti firmeranno una dichiarazione comune.