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Rallegrarsi sempre nel Signore

Un grido d’esultanza e di vittoria risuona nelle tende dei giusti: «La destra del Signore si è alzata, la destra del Signore fa prodigi»
Salmo 118, 15; 16

Rallegratevi sempre nel Signore. Ripeto: rallegratevi
Filippesi 4, 4

«C’è poco da stare allegri…»: una frase che si sente spesso. Si può parlare dell’economia del Paese, di un rapporto affettivo, della situazione della chiesa… fatalmente qualcuno se ne uscirà con questo modo di dire. Naturalmente una certa quantità di scetticismo può essere sintomo di sensibilità raffinata, del «pessimismo della ragione», di sano realismo. Ammettiamolo però: spesso sottolineare esageratamente ciò che non va è anche una «posa». Per non passare per ingenui preferiamo mettere le mani avanti, ricordare che oltre l’apparenza c’è sempre un lato oscuro, assolutamente prevedibile. Meglio aspettarsi il peggio e lasciare agli sciocchi l’illusione che ci sia effettivamente da rallegrarsi. Talvolta senza renderci conto di quanto questo atteggiamento sia frustrante non solo per gli entusiasti, ma anche verso chi si rende disponibile a impegnarsi in qualcosa che supera l’ordinaria amministrazione. Se questo è il ritornello quotidiano, l’apostolo Paolo ci propone invece un approccio diverso: rallegrarci nel Signore – rafforzando il concetto, ripetendo il verbo, sottolineando l’avverbio «sempre». In questa maniera l’apostolo ci invita a compiere un’operazione che richiede attenzione e disponibilità: siamo davvero convinti che il Signore non ci offra maioccasioni di gioia? Impossibile e anche un po’ falso, chi propone come unica lettura della realtà lo specchio deformato del pessimismo, lo fa generalmente con secondi fini: sentirsi importante, immaginarsi come saggio interprete della realtà. Invece la relazione con il Signore ci permette di avere sempre davanti agli occhi quel che conta davvero: la certezza di essere salvati, di poter trovare gioia oltre il grigiore quotidiano.