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Preghiere del Ramadan nel tempio valdese e nella chiesa cattolica

A Pinerolo, da questa sera per i prossimi quattro fine settimana i musulmani praticanti troveranno ospitalità nelle due chiese cristiane.

«È una questione di spazi – spiega il pastore della chiesa valdese di Pinerolo Gianni Genre, che assieme al vescovo della Diocesi Derio Olivero hanno accettato di ospitare le preghiere – che però apre prospettive molto più ampie».

I locali che oggi i musulmani utilizzano per le preghiere sono infatti poco capienti e quindi da loro è arrivata la richiesta di poter utilizzare alcuni locali (anche pubblici) per le preghiere serali del venerdì, sabato e domenica di Ramadan, quelle con l’affluenza maggiore. Una moschea vera e propria infatti a Pinerolo è ancora un miraggio e ha scatenato nei mesi scorsi molte discussioni e il sempre crescente numero di fedeli richiede sale capienti.

Dopo un nulla di fatto a livello di locali pubblici, la palla è passata alle chiese. «A Pinerolo – continua Genre – esiste un Gruppo Amicizia Islamo-Cristiana che ha organizzato diversi eventi fra cui un partecipato corso di arabo e quindi una volta interpellati ne abbiamo parlato all’interno delle due chiese, quella cattolica e quella valdese. Per quello che ci riguarda il Concistoro ha approvato l’utilizzo del locali della chiesa, in particolare la grande sala delle attività adiacente al tempio. Qui, questa sera, si terrà la prima serata preghiera. Verranno tolti tavole e sedie per poter stendere i tappeti utilizzati per le preghiere e una volta terminato tutto verrà risistemato. Per questo e il prossimo fine settimana saremo noi a ospitare la comunità islamica mentre per i due week-end successivi la chiesa cattolica ha individuato alcuni grandi spazi dell’Engim Murialdo».

Una scelta che sicuramente farà discutere, ma come non pensare ai valdesi del periodo della clandestinità e delle persecuzioni? Costretti a pregare nascosti, obbligati a vivere in ghetti soltanto perché con una fede diversa da quella «della maggioranza». Quanto avrebbero desiderato una mano tesa che offrisse loro uno spazio per pregare e incontrarsi liberamente, senza paure?

«È sicuramente una sfida interessante – conclude Genre – a cui come cristiani non possiamo sottrarci; e anche per i musulmani non sarà facile pregare in luoghi di culto che appartengono ad altre religioni». Il dialogo tuttavia va avanti, nel rispetto reciproco.