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Il campeggio dell’accoglienza

“Karibù” è una parola usata nei modi più disparati, dalle scuole di musica alle associazioni di volontariato, ai locali etnici. In swahili dignifica “benvenuto” ed è proprio con questo intento che nasce l’interessante progetto di cooperazione fra i responsabili degli scout protestanti francesi (Eeudf ‑Eclaireuses et Eclaireurs Unionistes de France) e l’associazione “Singa France”, che opera nell’integrazione dei rifugiati sviluppando diverse attività che favoriscono il dialogo e la cooperazione (sportive, coabitazione, nuovi progetti imprenditoriali…).

L’Eeudf, organizzazione di origine protestante che si rivolge ai ragazzi tra gli 8 e i 19 anni, senza distinzioni religiose, sociali o politiche, è stata fondata nel 1911 e attualmente fa parte delle organizzazioni scoutistiche a livello mondiale, oltre a essere riconosciuta dal Ministero della Gioventù, degli Sport e della Vita associativa come attività di utilità pubblica. Questo suo intento emerge ancora di più nella collaborazione con l’associazione Singa, che si inserisce in un’iniziativa più ampia, di livello europeo, chiamata “Time to be Welcome”, promossa dalla sezione europea dell’Organizzazione mondiale del movimento scout (Wosm-Omms) e dal programma Erasmus+ dell’Unione europea, e che unisce movimenti scout e associazioni di tutto il continente sui temi dell’inclusione e dell’integrazione delle persone migranti.

Scopo del progetto Karibu, avviato in forma sperimentale da due sezioni scout insieme a Singa nel 2016-2017, è di facilitare la socializzazione e l’inserimento di bambini e adolescenti rifugiati in Francia, attraverso la formula particolarmente coinvolgente dei gruppi scout, all’insegna del vivere insieme e della solidarietà. Convinti della possibilità di migliorare il mondo con piccoli passi, gli scout francesi (e non solo) sono convinti della possibilità di aiutare questi giovanissimi a superare la prova, talvolta difficile, dell’ambientamento in un contesto molto diverso da quello di origine. Ognuno e ognuna è attore del cambiamento e (si legge nel sito Internet dell’Eeudf) «della costruzione di una società fondata su tre principi: democratica, fraterna e attenta all’ambiente». 

In quest’ottica, un campo estivo si rivela uno strumento importante, usato con la dovuta attenzione alle differenze culturali (alimentari, comportamentali,…) e coinvolgendo in questo percorso anche le famiglie. Una società più coesa e pacifica nasce (anche) da qui…

 

Foto: Eeudf