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Catastrofe umanitaria in Siria e al confine greco-turco: la denuncia della Diaconia Valdese

La guerra e chi l’ha voluta sono responsabili della catastrofe umanitaria, l’ennesima in Siria, raccontata dalle cronache in questi giorni. Chi ha voluto la guerra ha anche barattato le vite di profughi e rifugiati, nel recente passato, mercanteggiando con i governi europei frontiere chiuse al posto di denaro.

Chi quel denaro lo ha pagato e chi lo ha ricevuto è responsabile dell’attuale tragedia. Questi patti esiziali durano per i tiranni il tempo necessario ai loro giochi di potere; non offrono garanzie alle decine di migliaia di persone costrette a lasciare le loro terre a causa dei conflitti; non servono al vecchio continente a controllare i confini.

Ricordiamo che chiunque provenga da zone di conflitto ha diritto a ricevere assistenza e a guardare al futuro immediato con speranza. E ribadiamo con forza che è necessario che il governo della Repubblica Italiana e quelli europei si attivino affinché i profughi bloccati al di qua e al di là del confine greco, si trovino ancora in Turchia, o a Lesbo, individuino al più presto corridoi sicuri per recarsi in luoghi dove godere dei loro diritti. 

La Diaconia Valdese si unisce a quanti in questi giorni pregano e agiscono contro le guerre e a favore di quanti e quante subiscono violenze e repressioni perché sono alla ricerca della pace e della sicurezza, e come sempre è disponibile ad essere al fianco di queste persone in percorsi di soccorso, accoglienza ed inclusione.