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Donne, continuate a resistere!

«Molte donne in Cile sono state oggetto di violenza, di nudità forzata, di umiliazioni, e persino di stupro da quando sono partite le proteste sociali, lo scorso ottobre», afferma la teologa e avvocato cilena Cecilia Castillo Nanjari e prosegue, «molte donne continueranno a resistere e lo faranno ovunque si troveranno. Mostreranno la loro resilienza, perché non si arrendono. Proseguiranno la loro battaglia anche nelle nostre chiese e all’interno dei movimenti ecumenici, nei luoghi di lavoro. Dobbiamo lottare per il nostro diritto all’uguaglianza, per i diritti sessuali e riproduttivi, per il nostro diritto a poter vivere in pace», sono parole forti quelle lanciate dalla teologa cilena presso la sede del Consiglio ecumenico delle chiese (Cec) a Ginevra.

«Ciò che più fa male all’America Latina e ai Caraibi è il silenzio di alcuni gruppi ecumenici e di chiese; malgrado le violenze contro le donne siano note a tutti e siano inflitte alla luce del sole, molte di queste chiese, anche se affermano di essere al nostro fianco e di supportarci, non sono poi disposte ad agire a nostra difesa», ha proseguito.

Nicqi Ashwood, dirigente del programma del Consiglio ecumenico delle chiese Just Community of Women and Men e presente all’incontro, ha dichiarato: «La passione e l’impegno di queste donne della teologa Nanjari ci chiede di superare la nostra superficialità e di promuovere una campagna ancor più efficace contro lo stupro e le violenze; ci esorta ad essere in prima linea per contrastare e rovesciare quei meccanismi perversi che continuano a permettere disuguaglianze, violenze contro le donne e i bambini».

A Nanjari è stato assegnato il premio Sylvia-Michel del 2020; una targa che onora le persone e i progetti realizzati a sostegno della promozione dei diritti umani, un riconoscimento assegnato alle donne che operano nella chiesa. Il Premio è intitolato alla pastora Sylvia Michel, eletta presidente della Chiesa riformata di Argovia nel 1980. 

Nanjari ha ricevuto quest’attestazione di stima lo scorso 8 marzo nella chiesa riformata di Zugo, in Svizzera, in occasione della Giornata internazionale della donna. La motivazione recita: «[…] per gli instancabili sforzi di questi ultimi 30 anni messi in campo per porre fine alla violenza di genere, anche domestica, e per aver sostenuto la giustizia economica e promosso il diritto alla dignità delle donne nel mondo».