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La speranza radicata nella resurrezione di Gesù

La mia giustizia è vicina, la mia salvezza sta per apparire, le mie braccia giudicheranno i popoli
Isaia 51, 5

Benedetto sia il Dio e Padre del nostro Signore Gesù Cristo, che nella sua grande misericordia ci ha fatti rinascere a una speranza viva mediante la risurrezione di Gesù Cristo dai morti
I Pietro 1, 3

In questi giorni di lutto quotidiano, la notizia confortante – assieme alla (si spera costante) diminuzione del numero dei decessi – è data dalle guarigioni; il fatto che vi siano persone che guariscono, è fonte di speranza per tutti: sani e ammalati; non si tratta della certezza dell’immunità: il vaccino contro la Covid19 è ancora lontano, ahimè, e continueranno a esserci troppe vittime in tutto il mondo prima che diventi disponibile; ma anche per i medici, gli infermieri, il personale ospedaliero e quello delle case per anziani, il fatto che molti pazienti guariscano, è di sostegno e conforto.

Tutto questo mi ha fatto pensare al versetto di oggi e alla Pasqua che abbiamo appena (mestamente ma mai tanto sentitamente) celebrato: la risurrezione di Cristo è il fondamento di quella speranza viva alla quale noi credenti siamo chiamati; la rinascita, grazie alla misericordia di Dio, poggia sul fatto che Gesù è risorto. Sì, la negatività del nostro mondo è ben lungi dall’essere debellata: non bastasse il virus, a ricordarcelo, ci pensano tante persone (attorno e sopra di noi) con le loro chiacchiere inutili e il loro comportamento sconsiderato! È indubbio, ci saranno molti altri problemi e tanto altro dolore da affrontare, anche quando il peggio sarà passato, anzi: forse soprattutto allora; ma nel fosco futuro che ci aspetta, brilla la luce del mattino di Pasqua, risplende una speranza viva.

E questa è una buona notizia tanto più incoraggiante se consideriamo come non sia motivata da nient’altro se non la misericordia di Dio; nel suo amore, il Padre ha risuscitato il Figlio dopo lo strazio della perdita reciproca il Venerdì Santo; questo legame è, nello stesso tempo, la dimostrazione del loro amore reciproco, paterno e filiale, e del loro amore, paterno fraterno, per noi essere umani; e, come ogni amore autentico, è del tutto gratuito; perciò, sì: «Benedetto sia Dio»!