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Agape Centro Ecumenico: ogni aiuto è prezioso

«Il sole splende, il tempo è bello, si sentono pochi rumori… Prali ed Agape sono luoghi in cui si sta bene, anche in questi momenti di isolamento sociale. Ovviamente, però, questa è una situazione che alla lunga ci pone parecchi problemi. Ad Agape è presente solo il gruppo residenti, composto da una decina di persone. In questi due mesi di stop ne abbiamo approfittato per fare dei lavori di manutenzione che normalmente non possiamo fare quando abbiamo ospiti in struttura. Abbiamo però dovuto disdire tutti gli appuntamenti previsti in questi mesi e, in previsione dell’estate, la situazione ci preoccupa, non solo dal punto di vista finanziario».

Sono le parole di Malte Dhame, direttore del Centro Ecumenico Agape, che racconta come la struttura stia affrontando questi mesi di stallo e provi a ripensare un futuro che possa convivere con le ordinanze e la sicurezza sanitaria.

Malte che pone subito l’accento sull’importanza di mantenere alto il senso di comunità intorno alla struttura. Cos’è la comunità di Agape se non c’è il confronto, la comunione e la discussione nella relazione diretta? «Con tutte le nostre forze stiamo lavorando per rendere possibile, in qualche modo, un’estate agapina Non è solo questione di soldi o della necessità di riaprire la struttura, ma di mantenere salda una comunità. Tutta la comunità di Agape è raggruppata intorno al Centro e se manca l’incontro, il confronto (particolarmente intenso proprio durante l’estate agapina) rischiamo di non sapere neanche più cosa siamo. Agape ha questa ampia comunità legata ad un posto e ad un’idea. Ma come possiamo mandare avanti quell’idea se ci manca il confronto?».

Si cerca quindi di immaginare una possibile estate di confronto, programmazione non semplice i questo periodo in cui ogni settimana arrivano nuove disposizioni e si valuta, con grande cautela, come muoversi nel breve e nel lungo periodo.

«Anche se non dovessimo riaprire – aggiunge Malte – cercheremo di proporre alcuni programmi in modo che la comunità di Agape possa incontrarsi. Chi conosce Agape sa come sia difficile organizzare il distanziamento sociale nella nostra struttura: abbiamo camere e bagni in condivisione, si mangia insieme. Speriamo di poter contare sulla forza della comunità agapina nel portare avanti il sogno comune anche in questi tempi difficili per tutti e tutte».

Last, but not least… l’aspetto finanziario. «Abbiamo già due mesi di entrate mancanti e l’estate per noi è il momento più ricco di eventi, sinonimo di tanto lavoro, ma anche di molte entrate. Una buona parte del nostro bilancio potrebbe essere non coperto quest’anno. Abbiamo cominciato ad impostare un gruppo di lavoro che riprenda l’attività di fundraising. Ogni aiuto è prezioso e presto attiveremo amici ed amiche di Agape per aiutarci a sostenere il Centro», conclude Malte.