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Messaggio ecumenico per presidenza tedesca Ue. L’Europa è il futuro

Il vescovo Heinrich Bedford-Strohm, presidente del Consiglio della Chiesa evangelica in Germania (Ekd), e il vescovo Georg Bätzing, presidente della Conferenza episcopale tedesca, hanno incoraggiato la presidenza tedesca del Consiglio dell’Unione Europea affinché il futuro delle persone in Europa sia «europeo», e non sia lasciato solo agli Stati nazionali.

Nel contesto del semestre di presidenza tedesca del Consiglio, che inizia il 1° luglio 2020, i politici tedeschi dovrebbero «plasmare il futuro della nostra comune casa europea con la responsabilità della coesione europea».

«Solo un’Europa unita può superare le conseguenze sociali, economiche e sociali della pandemia del coronavirus», commentano il vescovo Bedford-Strohm e il vescovo Bätzing.

«Nessuno ci guadagna – aggiungono – dai tentativi nazionali di andare avanti da soli, con egoismo e giocando a darsi la colpa reciprocamente; la preoccupazione deve invece essere quella di affrontare le grandi sfide in uno spirito di solidarietà europea. In quanto Stato membro dell’Ue più grande ed economicamente più forte, la Germania, attraverso la presidenza del Consiglio, ha l’opportunità di svolgere un ruolo di primo piano nello spirito del primus inter pares».

I due vescovi sottolineano esplicitamente che il percorso già intrapreso verso una società neutrale dal punto di vista climatico deve essere portato avanti con determinazione, la biodiversità deve essere preservata e l’ambiente deve essere protetto. La pandemia di coronavirus sta colpendo soprattutto i Paesi strutturalmente svantaggiati e le fasce più povere della popolazione.

«Di conseguenza, la presidenza del Consiglio dovrebbe essere un’opportunità per sostenere i Paesi più colpiti, anche al di fuori dell’Ue. Una chiara espressione della responsabilità europea per il bene comune globale sarebbe, ad esempio, un’iniziativa sociale ed ecologica per la creazione di catene di approvvigionamento in linea con i diritti umani» scrivono i vescovi.

Ulteriori temi per la presidenza tedesca del Consiglio, secondo le Chiese, sono la digitalizzazione, l’apertura di prospettive per le giovani generazioni, una politica di asilo giusta e solidale, garantendo la democrazia e lo stato di diritto in società pluraliste.

Concludono Bedford-Strohm e Bätzing: «Durante la sua presidenza al Consiglio Ue, la Germania può prendere iniziative lungimiranti per dare risposte europee alle attuali sfide europee e globali. In questi tempi difficili, l’integrazione europea ha urgente bisogno di un nuovo slancio».