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Il Consiglio ecumenico delle chiese esplora le vie per essere voce di ragione e supporto

Il comitato esecutivo del Consiglio ecumenico delle chiese (cec) si è riunito online nei giorni scorsi: l’attenzione si è concentrata sull’impatto in corso della pandemia di Covid-19 sul lavoro e le varie attività del Cec, e sui piani per implementare la cooperazione ecumenica per vincere il razzismo.

Nelle sue osservazioni iniziali, la moderatora del Consiglio ecumenico Agnes Abuom si è concentrata su come le chiese possano continuare a essere fari di speranza e informazioni accurate durante la pandemia, su come affrontare la violenza sessuale e di genere, nonché ridurre il rischio di violenza contro bambini e in che modo il Cec può continuare a utilizzare gli approcci online per ascoltare e coordinarsi con l’intera comunione di chiese ed essere una voce di ragione e sostegno.

«L’umanità e non ultimo gli uomini e le donne di fede stanno oggi ai margini di una scogliera della vita e sono chiamati a decidere se saltare o sforzarsi di arrampicarsi verso l’alto e discernere i rischi e le strategie da gestire», ha commentato Abuom. «L’obiettivo è far sì che il comitato esecutivo trovi approcci pertinenti all’ascolto e alla consultazione delle chiese al fine di essere una voce di ragione e sostegno».

Abuom ha anche espresso preoccupazione per il significativo aumento della violenza contro donne e bambini durante questo periodo. «L’aumento è causato da diversi fattori. Le difficoltà finanziarie dovute alla limitazione della circolazione e al coprifuoco incidono sui mezzi di sussistenza, in particolare per coloro che lavorano nel settore informale. Il confinamento a casa in balia di livelli elevati di incertezza e paura, può produrre ambienti stressanti che fanno precipitare le normali convivenze. In questo momento, i bambini sono a maggior rischio di ogni forma di violenza, inclusa la violenta disciplina da parte dei membri della famiglia e l’abuso emotivo».

Ad aggiungere pena resta il fatto che le misure per mitigare la pandemia hanno fatto sì che i cristiani si astenessero dal frequentare fisicamente i sermoni, ha aggiunto Abuom. «È un momento doloroso in cui possiamo, dobbiamo mostrare amore gli uni per gli altri stando lontani gli uni dagli altri. Una contraddizione in termini rispetto alla nostra idea di fratellanza e comunione. Ma la vita è minacciata in tutto il mondo più che mai per cui serve prudenza».

Ioan Sauca, segretario generale ad interim (fino a giugno 2021) del Consiglio ecumenico delle chiese, ha condiviso un rapporto che evidenzia l’impegno del Cec con la comunione delle chiese e i piani per affrontare il razzismo.

«Quando il comitato esecutivo si è riunito a giugno, ci ha dato il mandato di sviluppare piani speciali per la sostenibilità del lavoro programmatico del Cec nel 2021 alla luce di un bilancio rivisto per il 2020 a causa del Coronavirus» ha affermato Sauca. Al contempo ci ha chiesto uno sforzo supplementare per aumentare la risposta al razzismo. Abbiamo cercato di essere strategici, reattivi e responsabili; cercando di pianificare il nostro lavoro con i mezzi finanziari disponibili e cercando di anticipare i bisogni delle chiese al tempo del Covid e l’aumento dei disordini sociali».