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Conclusa la Settimana per la pace in «Palestina» e in Israele

«La scorsa settimana le chiese di tutto il mondo hanno celebrato la Settimana mondiale per la Pace in Palestina e Israele – ricorda il Consiglio ecumenico delle chiese (Cec) – una settimana, durante la quale è stato ribadito con forza quanto l’amore di Dio sia infinito, seppur sia in atto una sopraffazione di forze oscure».

Attività che nell’arco della settimana sono state numerose con culti condivisi in presenza e online, riflessioni personali e collettive e webinar dedicati al tema della pace.

«Un numero importante di persone di buona volontà ha voluto esprimere la propria solidarietà, la propria preoccupazione e al tempo stesso l’assoluta vicinanza alle sorelle e ai fratelli che vivono in Palestina e in Israele», afferma il Cec.

leader della Chiesa nei Caraibi con un culto speciale realizzato insieme al Cec (tramite YouTube) ha riferito che i membri delle loro chiese «grazie alla Settimana di sensibilizzazione hanno avuto maggior consapevolezza della situazione che attanaglia il Medio Oriente».

Roy Notice, il pastore della più grande denominazione pentecostale in Giamaica: la Chiesa di Dio del Nuovo Testamento, ha detto che «Il culto offerto è stato stimolante, ma molto preoccupante per la sua anima» e ha ricordato ai suoi fedeli che devono essere «pellegrini insieme ai pellegrini del mondo. Tutto il popolo di Dio condivide la stessa tavola: una tavola che deve nutrire tutti di amore infinito» e ha concluso, «è stato ricordato con forza che il mio silenzio e la mancanza di azioni e di risposte alle ingiustizie mi rendono complice».

Luke Shaw, il pastore del Circuito di Linstead e Buxton delle chiese battiste della Jamaica Baptist Union, ha rilevato, «Il culto è stato un momento di consapevolezza fondamentale, se vogliamo con la preghiera difendere la pace e la giustizia».

Collegato dalla «Palestina» anche l’Arab Education Institute che (per una settimana intera) ha presentato ogni giorno un video con una preghiera per la pace e raccolto a Gerusalemme e a Betlemme brevi video con letture, preghiere e riflessioni.

Lo scorso 22 settembre i membri della Chiesa metodista e dell’Unione delle Chiese interessate a Stockbart di Manchesterin Gran Bretagna, hanno promosso una serata di Solidarietà creativa con il popolo palestinese.

Negli Stati Uniti molte chiese hanno membro del Cec, hanno offerto una serie di eventi, culti e incontri di sensibilizzazione, per aumentare la consapevolezza del conflitto in atto. 

In Norvegia la Settimana mondiale per la pace in Palestina e Israele è stata organizzata da un Comitato ecumenico insieme a diverse organizzazioni legate alla chiesa: «Abbiamo prodotto materiale di base, schede liturgiche e preghiere per le chiese locali», ha detto Berit Hagen Agøy, direttore internazionale della Chiesa di Norvegia. «Abbiamo ovviamente tratto ispirazione dal materiale del Cec traducendone una parte; ma negli ultimi anni abbiamo trovato più utile sviluppare materiale nostro, più comprensibile nel contesto norvegese».

Quest’anno la Chiesa di Norvegia ha infatti promosso una campagna su Facebook con interviste fatte a diversi leader ecclesiastici e altri, per raccontare la situazione che vivono palestinesi e israeliani per via del conflitto. 

Il 14 settembre il Consiglio ecumenico delle Chiese ha ospitato un incontro ecumenico online sul tema «La solidarietà creativa, nella fragilità comune». Un webinar che includeva preghiere, canti e letture bibliche che riflettevano sull’importanza «vitale di poter arrivare a pace immediata e duratura nella regione mediorientale».

La Settimana è stata aperta con il saluto di Ioan Sauca, il segretario generale ad interim del Cec: «Possa il Dio della pace ascoltare le nostre esortazioni, non solo oggi, sempre, anche dopo questa settimana d’impegno, vicinanza, partecipazione e sensibilizzazione».