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Al via lo studio scientifico sulla violenza sessuale nella chiesa protestante tedesca

L’associazione di ricerca ForuM – Ricerca sul trattamento della violenza sessuale e di altre forme di abuso nella Chiesa protestante e nella Diakonie in Germania – ha iniziato il suo lavoro.

La Chiesa evangelica in Germania (Ekd) contribuisce finanziariamente con 3,6 milioni di euro a un ampio studio sulla violenza sessuale e altre forme di abuso nei settori della chiesa e della sua Diaconia. Lo studio si compone di cinque sotto-progetti correlati all’argomento. Scopo della ricerca è un’analisi complessiva delle strutture evangeliche e delle condizioni sistemiche che favoriscono gli abusi e ne rendono difficile il riscontro.

Ciò dovrebbe fornire una base empirica per ulteriori fasi di elaborazione. I risultati dello studio dovrebbero essere disponibili nell’autunno 2023. La rete di ricerca è guidata dal Professor Martin Wazlawik dell’Università di Hannover.

Il nuovo portavoce del Commissario per la protezione dagli abusi sessuali dell’Ekd, il vescovo Christoph Meyns, sottolinea: «Lo studio scientifico implementa un aspetto importante del piano in 11 punti deciso al Sinodo nel 2018. Il progetto di ricerca ora avviato convince, tra l’altro, per la grande interdisciplinarietà dei ricercatori e l’elemento di coinvolgimento dei soggetti interessati. Perché uno studio di lavoro scientifico non può fornire risultati significativi senza il coinvolgimento delle persone colpite».

Il presidente dell’ufficio ecclesiastico dell’Ekd, Hans Ulrich Anke, sottolinea che tutte le chiese regionali supportano lo studio. «Ci auguriamo che lo studio di rivalutazione fornisca un quadro completo degli errori passati e presenti, nonché di rischi particolari, al fine di rendere le nostre comunità e istituzioni luoghi ancora più sicuri per i bambini e i giovani».

Il Professor Josef von Helden, presidente dell’Università di scienze applicate di Hannover, è molto lieto che i ricercatori della sua università, insieme a colleghi di altre università e istituzioni, contribuiranno a fornire nuove conoscenze e quindi a dare un supporto importante all’elaborazione e alla prevenzione: «Sono lieto che noi come università di scienze applicate, insieme ai nostri partner di rete, possiamo dare un contributo alla ricerca quale base per ulteriori sforzi sociali per proteggere meglio i bambini ei giovani».

Il Professor Wazlawik come coordinatore della rete fa riferimento all’indipendenza scientifica e al coinvolgimento delle persone colpite: «La rete di ricerca agisce indipendentemente dalla Chiesa protestante ed è contrattualmente garantito che il rapporto finale sarà pubblicato dagli scienziati in modo indipendente. Per gli studi nel campo della violenza sessuale, questa indipendenza in termini di forma e contenuto è fondamentale».