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Sponsor privati per l’integrazione: costruire un modello europeo

 Eurodiaconia, organizzazione cappello che raggruppa oltre 50 associazioni sociali europee legate alle chiese protestanti e di cui la Diaconia valdese è parte integrante, insieme ad alcuni suoi membri, fra cui la stessa Diaconia Valdese, la Fédération de l’Entraide Protestante (diaconia protestante in Francia) e ad altri partner di progetto, tra i quali la Federazione delle Chiese protestanti in Italia (Fcei), Oxfam Italia, Confronti, Idos, Regione Piemonte, e Safe Passage, ha pubblicato un documento programmatico intitolato “Sponsorizzazione privata per l’integrazione: costruire un modello europeo”.

Qui il link alla pubblicazione, redatta tra gli altri da Giulia Gori della Fcei.

Il testo, al cui centro vi sono i sui corridoi umanitari, nasce per «aumentare la consapevolezza sui benefici dei programmi di sponsorizzazione privata/comunitaria (Psp) per la coesione sociale e l’integrazione delle persone bisognose di protezione e per incoraggiare e informare lo sviluppo e la crescita dei programmi di sponsorizzazione in tutto il mondo e in Europa», come spiegano i promotori dell’iniziativa.

Finanziato dal programma AMIF della Commissione Europea, il Private Sponsorship for Integration Project (Ppi) mira a garantire che i migranti che arrivano in Italia e Francia attraverso i corridoi umanitari siano “accompagnati” verso la loro piena ed efficace integrazione sociale, culturale ed economica attraverso l’attuazione di un’ampia gamma di attività pre-partenza e post-arrivo.

Nel 2019 i corridoi umanitari italiani hanno ricevuto il Premio Nansen dell’UNHCR e numerosi sono stati i riconoscimenti verso questo modello umanitario.

«Questa nuova pubblicazione – continuano gli autori del paper – fornisce un esame dettagliato dei corridoi umanitari in Europa. È stata realizzata con l’obiettivo di condividere le conoscenze maturate su questa esperienza, per fornire strumenti di comprensione e aumentare la consapevolezza dei programmi di sponsorizzazione privata a livello dell’UE e nazionale». Il testo inizia con una breve panoramica delle caratteristiche, delle origini e della crescita del modello dei corridoi umanitari.

Seguono indicazioni su come le parti interessate possono progettare iniziative simili in futuro. Particolare attenzione è riservata agli elementi chiave necessari per promuovere l’integrazione e la coesione sociale dei migranti dopo l’arrivo. Gli autori e le autrici del documento riflettono poi sugli aspetti positivi e sulle sfide che hanno dovuto affrontare durante la sua implementazione. L’ultima sezione del testo include un elenco di raccomandazioni per i governi nazionali, le autorità locali e i responsabili politici dell’UE. La pubblicazione del documento programmatico è stata accompagnato da un webinar, “Tavola rotonda sulla sponsorizzazione privata per l’integrazione: Focus sui corridoi umanitari”, che si è svolto ieri, 17 dicembre.

«In una fase in cui il 70% dei cittadini europei esprime la necessità di investire nell’integrazione dei migranti, i programmi di sponsorizzazione privata come i corridoi umanitari offrono un modello per l’integrazione di successo – concludono i promotori -, poiché vari studi hanno attestato gli esiti positivi in termini di integrazione. Sostenendo la creazione e il potenziamento dei programmi di sponsorizzazione in tutta Europa, l’UE potrebbe dimostrare solidarietà con i paesi terzi e contribuire all’espansione di soluzioni durevoli per le persone che sono costrette a lasciare i loro Paesi d’origine».