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E ’mmo’, il brano musicale del collettivo Gli Ultimi Saranno

È disponibile su tutte le piattaforme digitali il brano musicale «E ‘mmò» (E adesso), scritto e realizzato dal collettivo Gli Ultimi Saranno, composto da: Maurizio Capone (voce, percussioni e tubolophon), Raffaele Bruno e Federica Palo (voci recitanti), Enzo Luk Colursi (voce e piano elettrico), Carla Grimaldi (violino) e Massimo De Vita (chitarra elettrica e percussioni).

Dal 2018, “Gli Ultimi Saranno” – progetto nato da un’intuizione di Raffaele Bruno, scrittore, attore, regista e attualmente parlamentare della Camera dei Deputati – ha proposto in 15 strutture detentive dislocate in tutta Italia più di 20 eventi che, utilizzando la tecnica dell’improvvisazione artistica, diventano occasioni di scambio, ascolto e confronto tra artisti e detenuti, che non sono più solo spettatori ma parte integrante dell’evento. Poi la pandemia ha fermato anche quest’attività. «Così – scrive il collettivo Gli Ultimi saranno nella Newsletter inviata lunedì 1 marzo –, abbiamo preso quello che c’era rimasto dai nostri viaggi: le centinaia di storie incontrate, storie che non abbiamo mai chiesto, ma che abbiamo visto in una risata difficile, in una lacrima asciugata subito, in un goffo e tenero “grazie” ripetuto fin troppe volte per essere cortesia, e di tante vite, abbiamo deciso di raccontarne una che assomigliasse a tutte, ed è nata “E ‘mmò”, la nostra prima canzone».

«E ‘mmò» – il testo è di Raffaele Bruno mentre la musica di Emanuele Giovanni Aprile, M. Capone, E. Colursi, M. De Vita – è il grido di dolore e speranza di un uomo chiuso da anni in carcere che, vedendo scorrere dinanzi a sé i giorni e i mesi, guarda alla sua vita passata: ricorda quando da bambino non aveva paura di nulla, neanche del buio; poi, i ricordi vanno alla gioventù, quando “la fame di soldi” lo portano a fare scelte sbagliate per le quali oggi piange, constatando che con il “denar’ nun s’ accatta ‘a libertà”. E adesso quel ragazzo, il cui viso è solcato da rughe, considera che tutto il tempo che ha «po’ addivintà ‘na canzon’ d’ammore/ nù ciore che addor’/ e dint’ scumpar’/ nu poco ‘o dulor’».

Il collettivo ha scelto di non comparire nel videoclip, diretto da Alessandro Freschi (Frè), dove il brano è affidato alla toccante interpretazione di Cosimo Rega, ergastolano al carcere di Rebibbia, ex camorrista detenuto già da 41 anni, diventato attore professionista proprio dietro le sbarre: Rega è stato il protagonista del pluripremiato film del 2012 diretto dai fratelli Taviani Cesare deve morire (Orso d’oro al Festival di Berlino 2012, e cinque David di Donatello), ed è capocomico della storica Compagnia Teatro Stabile Assai di Rebibbia di cui quest’anno ricorre il quarantennale.

Il singolo E ‘mmò rientra nella campagna #teatroinognicarcere, sostenuta da più di cento testimonianze tra operatori, artisti e volontari, che vuole sensibilizzare istituzioni e società civile sul tema dell’arte in carcere, potente strumento di cambiamento. Un recente video raccoglie le voci e i volti di artisti, di operatori, di volontari. Presente anche il pastore Luca Maria Negro, presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (Fcei).