863d39f4589286b408e9dc31a3455691

Resteranno le parole: oggi lettera N

“Resteranno le parole: suggestioni semiserie sulla vita dalla A alla Z” è il titolo scelto per la nuova rubrica culturale di riforma.it, che ha preso l’avvio giovedì 7 gennaio.

L’idea è stata di riprendere, con cadenza settimanale, le puntate di questa sorta di “dizionario etico-biblico-filosofico” andato in onda quotidianamente, all’interno del programma di Radio Beckwith evangelica “Voce delle chiese”, dal 30 novembre al 23 dicembre scorsi..

Ideatori e conduttori di questo spazio originale sono stati due docenti dello Studio teologico e interdiocesano e Istituto superiore di Scienze religiose (Sti-Issr) di Fossano (Cn), Luca Margaria, docente di Etica, Filosofia teoretica e Antropologia filosofica, e Maria Teresa Milano, docente di Lingua e Cultura ebraica, che spiega: «In ebraico il termine davar significa sia parola sia cosa, come a dire che le parole hanno una sostanza e dunque un peso. In effetti le parole non sono mai una semplice successione di lettere e di suoni, ma contenitori di immagini e di significati. Si può giocare a scovarne l’etimologia, trovare differenze e legami a volte inconsueti con altri termini e in altre lingue, si può scoprire quali storie racchiudono e quante altre possono ancora raccontarne».

Oggi è il turno  della lettera N. N come Nascita e Nudità.

Nella Bibbia la nudità è essenzialmente legata alla condizione di vulnerabilità. Ma anche nella nostra esperienza quando siamo senza vestiti siamo esposti e dunque fortemente vulnerabili.
Il bimbo, quando nasce, è nudo, in balia del mondo e di chi lo accoglie, completamente senza protezioni.

La nudità con la quale si nasce, forse, significa che di fronte a questo evento strabiliante, senza ragione, senza scopo e finalità se non quella di manifestare l’esuberanza dello stesso sorgere nuovo, di fronte a questo venire da altro, da un altrove, si è completamente disarmati, sprovvisti di qualsiasi difesa e nello stesso tempo, in totale balia di ciò che è altro. Senza fronzoli si dona la vita.
C’è un segno sul nostro corpo che ci ricorda la nostra nascita e il nostro venire non da noi stessi. Al centro della nostra pancia c’è l’ombelico. Segno che ha lasciato il cordone a cui siamo stati legati a qualcuno a cui dobbiamo la vita.

Chissà se Adamo ed Eva avevano anche loro l’ombelico?

Ascolta “Abitare le parole, suggestioni semiserie sulla vita – Lettera N” su Spreaker.