istock-1300013125

Aprirsi al progetto di Dio per noi

Alzatevi e benedite il Signore, vostro Dio, di eternità in eternità! Si benedica il tuo nome glorioso, che è esaltato al di sopra di ogni benedizione e di ogni lode 
Neemia 9, 5

Parlatevi con salmi, inni e cantici spirituali 
Efesini 5, 19

Tutte e tutti abbiamo cose che sono come una pietra sul cuore, domande, cose che sono andate storte, preoccupazioni, angoscia per il futuro, una relazione tormentata. Il profeta Neemia ne sapeva di pietre, ma per lui si trattava di pietre di costruzioni. Gli pesava che Gerusalemme fosse stata distrutta. Viveva in esilio, ma desiderava ardentemente la ricostruzione della città della pace. I primi 7 capitoli trattano della ricostruzione fisica; il capitolo 8 e i successividi trattano quella spirituale di cui c’era bisogno perché c’erano molte persone che volevano costruire una propria casa, ma non volevano impegnarsi con Dio, con le sue leggi e il suo Tempio. Dopo la ricostruzione della città c’è bisogno che loro sintonizzino i propri cuori su Dio, altrimenti in un nonnulla le cose si sarebbero messe di nuovo male per Israele. Nel capitolo 9 ci troviamo di fronte a una preghiera, un confronto con la parola di Dio. Il fardello del passato pesa come una pietra sul cuore di Neemia e del suo popolo. Si sono resi conto, alla luce della parola di Dio, di come avevano deluso Dio. Ciò li porta a una confessione del peccato e a un rinnovato impegno per la volontà di Dio.

Anche noi siamo di fronte a una ricostruzione. Dopo il Covid-19 bisogna ricostruire la società in una chiave nuova. Se si ricorre alle cose vecchie, in un nonnulla le cose si metteranno di nuovo male. Bisogna rinnovare il nostro impegno per una convivenza durevole che abbia come fondamento le parole di Dio, nostra fonte di vita. Bisogna alzarci e renderci conto della grandezza del progetto di Dio per noi. Raccogliamoci in preghiera e lodiamolo! Così ci apriamo al suo piano per noi. Rinnoviamo il nostro impegno, non come servi, ma come amici di Dio, nostra speranza.