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Lo spazio della preghiera

O Signore, siano i tuoi orecchi attenti, i tuoi occhi aperti per ascoltare la preghiera che il tuo servo ti rivolge adesso, giorno e notte, per tuoi servi
Neemia 1, 6

La preghiera del giusto ha una grande efficacia 
Giacomo 5, 16

Nei versetti che il Lezionario ci propone per la riflessione di oggi torna uno dei temi principali del libro che porta il nome di Neemia: la preghiera.

Dove gli avvenimenti tolgono il respiro, troviamo la nostra ultima libertà di movimento nella preghiera. La preghiera è lo spazio nel quale ci rivolgiamo a Dio, che ci sostiene lungo il cammino per la giustizia. Se preghiamo per una cosa, vuole dire che siamo propensi alla sua realizzazione. Se ad esempio preghiamo per la pace, vuol dire che non intraprenderemo nulla che possa ostacolare la pace, quindi la sua realizzazione. Così la preghiera è il primo passo verso la guarigione di situazioni che non funzionano. 

La preghiera di Neemia apre la strada per la ricostruzione di Gerusalemme. La preghiera è la prima pietra che va posta in quest’opera di ricostruzione. La preghiera è un’arma potente, e forse dovremmo credere un po’ di più nella sua forza. La vita guadagna valore attraverso la preghiera quotidiana. La preghiera schiude i nostri cuori, apre una finestra sulle tante possibilità che ci vengono offerte. 

Con Neemia ci ritroviamo in una Gerusalemme che non è più un posto sicuro, una meta. Ma insieme a lui siamo condotti verso ciò per cui vale la pena impegnarsi: la ricerca di una nuova meta di vita, di una nuova direzione, passo dopo passo, pietra su pietra. 

Soprattutto adesso che un virus ha sconvolto la nostra società, è tempo di ricostruirla; bisogna che ci impegniamo a riedificare di nuovo le città e la società in cui siamo chiamati a vivere. In questo processo la preghiera è fondamentale.