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Il lavoro di Thomas Soggin per l’educazione alla fede

Thomas – Thommy – Soggin, scomparso la settimana scorsa, oltre a essere un pastore aveva in sé l’animo di un architetto, di un costruttore. Nei vari luoghi dove ha operato nulla restava come quando vi era arrivato, sia che si trattasse di edifici, come il Centro “Pietro Andreetti” di S. Fedele Intelvi quando era pastore a Como, sia che si trattasse di opere ecclesiastiche, come il grande impulso che diede alle Scuole domenicali italiane. Di tutto quello che abbiamo oggi, per i nostri monitori e bambini, siamo debitori a Thomas Soggin e al suo infaticabile lavoro, partito quasi da zero.

I miei ricordi partono dal 1971, anno in cui ebbi il previlegio di assistere e collaborare alla trasformazione e alla crescita di questo importante servizio per i nostri bambini. Esisteva il “Comitato delle Scuole domenicali” sorto dalla fusione dei tre organismi che operavano nelle chiese battiste, metodiste e valdesi (bmv), istituzione che poi sarebbe confluita nella Federazione delle Chiese evangeliche in Italia (Fcei) con il nome “Servizio Istruzione ed Educazione” (Sie). Si poteva contare sul periodico glorioso della Chiesa valdese, ormai ridotto a pochi abbonati, che era la rivista La Scuola Domenicale, e per i bimbi più piccoli Lavoriamo con gioia, prodotto dalla casa editrice battista. Per le altre fasce di età si traducevano i volumetti utilizzati in Svizzera. Questa era la base da cui partire.

Come direttore Thommy diede nuova vivacità alla rivista, ne trasformò la grafica, e sempre preoccupato di dare una buona formazione ai monitori aggiunse alle note bibliche, articoli pedagogici, suggerimenti pratici per condurre una lezione, e schede musicali. Al fine di tenere stretti contatti con le chiese formò il Comitato, composto da monitori e pastori dalle varie parti d’Italia, suggeriti dagli esecutivi, che trovandosi una volta all’anno aveva la responsabilità di esaminare le esigenze delle Scuole domenicali e promuoverne le linee guida.

Nel 1978 avvenne la grande svolta e ci ritenemmo capaci di produrre il materiale didattico in proprio. Per poter fare questo occorrevano due presupposti: ottenere dagli Esecutivi bmv che al Sie fosse assegnato un pastore a mezzo tempo, per poter dare omogeneità alle note bibliche e alla impostazione teologica della rivista; e trovare tre gruppi di lavoro composti di volontari che, ricevute le note bibliche, producessero tavole di lavoro e note didattiche.

Thommy ottenne tutto questo con costanza e caparbietà, arrivando a dotare il Sie di una solida équipe, ognuno con le sue competenze, legata da tempi di lavorazione e scadenze necessariamente abbastanza rigide affinché infine, con un grosso lavoro in ufficio, si potesse consegnare il tutto al tipografo nei tempi stabiliti. Contemporaneamente tanti altri importanti progetti sono stati portati avanti, ma qui non posso elencarli tutti. Quando Thommy lasciò l’incarico, il lavoro proseguì, con altri attori ma con lo stesso spirito.

Una nota personale: anche io ho cominciato da zero e sono cresciuta alla scuola di Thommy, ma anche di Maria. Maria Girardet Soggin c’è sempre stata, non come supporto del marito, ma con le sue competenze didattiche e organizzative, tanto che è stata direttrice della Rivista per parecchi anni. Il lavoro del Sie così come io l’ho vissuto è stato veramente un dono che ho ricevuto: oltre ad avere la possibilità di crescere come illustratrice, sono cresciuta anche come credente. La Bibbia era la nostra base di partenza e di lavoro, e l’approfondimento teologico da cui tutti partivamo è stato sempre aggiornato al passo con i tempi. E tutto questo lo devo in buona parte a Thommy Soggin.