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Il Cpe dove la politica ha fallito

Il Consorzio Pinerolo Energia, come ha ricordato il suo presidente Francesco Carcioffo, è una realtà ormai solida nel territorio, nata circa 20 anni fa per occuparsi prevalentemente di acquisto di energia. «Dal 2017 abbiamo però iniziato un nuovo percorso – ha aggiunto sempre Carcioffo, durante l’incontro di venerdì 2 luglio al centro di formazione Infor-Elea di San Secondo di Pinerolo (To)–, cercando di porci come motore e aggregatore di aziende, associazioni, enti, comuni per la crescita e lo sviluppo del territorio». Proprio per questo motivo, per conoscere meglio questa realtà e per confrontarsi sulle linee di sviluppo future, a San Secondo sono anche arrivati il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e l’assessore Andrea Tronzano che ha le deleghe su bilancio, finanze, programmazione economico-finanziaria, patrimonio, sviluppo delle attività produttive e delle piccole e medie imprese (industria, artigianato, imprese cooperative, attività estrattive).

«Il nostro obiettivo – ha continuato Carcioffo – è quello di fare rete, di lavorare insieme per questo territorio che ha molte ricchezze e potenzialità da sfruttare al meglio. Camminare da soli non è più una via praticabile, per questo motivo abbiamo intrapreso numerose collaborazioni con tutti gli ambiti: da quelli sociali, a quelli religiosi, alle industrie, alle amministrazioni pubbliche, alle Università torinesi, ai sindacati. Di esempi ne abbiamo molti: ne cito due recenti. Il primo riguarda un’azienda in difficoltà che è riuscita a ricollocare una cinquantina di dipendenti in altre aziende grazie all’interesse dei sindacati e delle imprese stesse, coordinati dal Cpe. L’altro è invece legato alla pandemia: proprio qui all’Infor-Elea abbiamo attivato un hub vaccinale per le aziende che fanno parte del consorzio in collaborazione con la locale Asl». Il messaggio conclusivo di Carcioffo è stato per l’immediato futuro. «Questo nostro lavoro a livello locale deve essere ascoltato a livello Regionale: abbiamo iniziato a intessere rapporti con l’amministrazione guidata da Cirio e vorremmo approfondirla e consolidarla anche in vista del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr)».

Dal canto suo Cirio ha ripreso alcuni passaggi di Carcioffo, elogiando l’iniziativa. «Dobbiamo iniziare a impegnarci nella formazione, quello è il punto di partenza. Poi vanno messe da parte le “rivalità” fra le varie parti del Piemonte, che al turista non interessano e soprattutto bisogna lavorare insieme, da soli non si va da nessuna parte; ognuno ha un ruolo fondamentale nella società e la recente pandemia l’ha dimostrato ancor di più. La Regione è pronta a sostenere con consigli e anche economicamente questa iniziativa virtuosa che il Cpe sta portando avanti. Aggiungo anche che oltre al Pnrr ci sono molti altri ambiti in cui possiamo operare per ottenere aiuti dall’Europa, che in questo momento, sta dimostrando quanto sia importante la sua esistenza e il nostro farne parte».

In un colloquio a margine dell’incontro abbiamo posto ancora alcune questioni a Cirio; e cioè se questo ruolo che il Cpe ha assunto non dovesse essere compito della politica. «Certo, ma la politica ha fallito. Anche se oggi vedo un certo cambiamento nella classe dirigenziale che mi fa ben sperare e inoltre ben vengano queste iniziative». Il territorio del Pinerolese si è spesso caratterizzato per un colore politico diverso dal suo; nonostante questo lei ha deciso di venire qui ad ascoltare. «Certo, io sono il presidente di tutti i piemontesi, lavoro per il Piemonte e sono disposto ad ascoltare, come ho fatto, i territori che esprimono una voglia di rilanciarsi e di essere protagonisti».