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Élisabeth Parmentier, prima donna alla guida della Facoltà di Teologia di Ginevra

Per la prima volta dalla sua creazione nel 1559 la Facoltà di Teologia dell’Università di Ginevra è guidata da una donna.

Eletta preside del Collegio dei professori, Élisabeth Parmentier è entrata in carica il 15 luglio 2021. Pastora e teologa luterana francese, da sempre impegnata nell’ecumenismo e in un migliore riconoscimento del ruolo delle donne nella teologia e nella società religiosa. Ex insegnante a Strasburgo, nel 2015 ha assunto la cattedra di teologia pratica presso l’Università di Ginevra. A quel tempo, era l’unica donna nel corpo docente della Facoltà di Teologia. Da allora, le donne sono diventate cinque e saranno sei alla ripresa delle lezioni.

Élisabeth Parmentier è coadiuvata da due vice-decani: Jean-Daniel Macchi, professore di Antico Testamento, e Christophe Chalamet, professore di teologia sistematica. 

«La Facoltà di Teologia di Ginevra, come a Strasburgo, segna l’inizio dell’Università (l’Accademia fondata da  Giovanni Calvino nel 1559 fungeva da seminario teologico e umanista. Nel 1873 fu creata la Facoltà di medicina e l’Accademia di Ginevra diventa un università a tutti gli effetti, aprendosi progressivamente ad altri dipartimenti e discipline). Ma la teologia oggi non significa nulla per molte persone. Credo si tratti prima di tutto un’offerta per analizzare il mondo e la ricerca di senso dei contemporanei – in modo molto interdisciplinare. Il legame con la fede e le Chiese non è proselitismo, ma al contrario impegno di Chiese aperte al mondo. La teologia insegna l’analisi, guardando indietro alla storia, interpretando il mondo, evitando letteralismi biblici e teologici, così come soggettivismi personali disinformati. C’è un vero lavoro scientifico, soprattutto nella storia e nell’esegesi, che porta capacità di analisi di testi, pensieri, fede, e questo ne approfondisce la comprensione» ha raccontato la neo preside nelle sue prime dichiarazioni nel nuovo ruolo.

Parmentier si rallegra anche per l’aggiunta del dialogo interreligioso quale parte di disciplina all’interno del corso di Teologia sistematica, di un insegnamento sulla spiritualità cristiana (spesso ignorata), sull’etica economica ed ecologica, e seminari in dialogo con gli astrofisici. «La teologia esplora così tutte le sfaccettature della vita, alle prese con le grandi questioni umane, insegnando il coraggio del dibattito, fornendo strumenti di riflessione, lavorando sull’esperienza del credente, tutti rimedi contro i fondamentalismi o gli stereotipi associati alla “religione” considerati potenzialmente pericolosi, o oscurantisti, o ingenui. Tutto questo è importante in un momento in cui le Chiese vengono criticate e trascurate, mentre è forte il desiderio di ricerca spirituale».

Molto impegnata nelle istanze femministe, ha scritto la sua tesi di dottorato, presentata nel 1996, sulle donne nel movimento ecumenico. Recentemente, ha co-curato A Women’s Bible (2018) e A Men’s Bible (2021). In queste opere collettive, teologhe e teologi si interrogano rispettivamente sulla femminilità e sulla mascolinità nei testi biblici.