dementia-friendly

Comunità Amiche con le Demenze

Il 21 settembre si è celebrata la Giornata mondiale dedicata all’Alzheimer, all’interno del mese dedicato alla sensibilizzazione sul tema. In Italia stanno nascendo sempre più Comunità Amiche delle persone con demenza: una realtà consolidata in diversi paesi, che punta ad un cambiamento sociale e culturale, che vuole dare più voce e possibilità alle persone con demenza e ai loro familiari.

La Val Pellice è stata la prima realtà in Piemonte a ricevere il riconoscimento ufficiale dalla Federazione Alzheimer Italia quale territorio Dementia Friendly, ovvero un territorio amico verso le demenze. La Diaconia Valdese Valli è da anni impegnata in questo percorso, in particolare con la struttura del Rifugio Re Carlo Alberto, che ora sta proseguendo anche in altri territori.

«Stiamo riaccendendo i motori e il progetto sta per ripartire anche sul campo – conferma Marcello Galetti, responsabile del Servizio Innovazione e Sviluppo della Diaconia Valdese Valli – Abbiamo iniziato nel 2015 con un piccolo progetto su Torre Pellice, nel 2016 siamo partiti con la val Pellice e da qualche anno abbiamo iniziato a lavorare anche a Pinerolo, su incarico dell’amministrazione comunale, e a Villar Perosa. L’ultima novità è che prossimamente partiremo anche in via Pio V Torino, quartiere San Salvario».

Il discorso delle Comunità Amichevoli in Italia si sta infatti sviluppando sempre di più, sotto l’egida della Federazione Alzheimer Italia. Ora sono oltre 30 le Comunità, e in Piemonte si sono aggiunte recentemente Dronero ed Ivrea.
Caratteristica principale del progetto è la costruzione di una rete di collaborazioni. Una Comunità Amica con le Demenze vede anche la partecipazione di esercenti, commercianti, responsabili di esercizi ed uffici pubblici che si adoperano per creare ambienti accoglienti, in primis per chi ha una demenza e per l’intera comunità.

«Nel nostro caso specifico abbiamo previsto il coinvolgimento attivo delle persone con demenza – sottolinea Galetti – organizziamo incontri sul territorio per parlare di questo tema, ancora caratterizzato da un pesante stigma. Gli obiettivi di cambiamenti sono due: strutturali e l’approccio alla persona. Il primo, più semplice da capire e da attuare nell’immediato, riguarda le modifiche strutturali che si possono fare, come l’abbattimento di barriere architettoniche, la sistemazione differente degli spazi, un’attenzione ai colori e a metodi semplici di adeguata comunicazione (ad esempio: un menu scritto con caratteri più grandi o una tavola apparecchiata evitando il piatto bianco su tovaglia bianca). Nel secondo caso si tratta di imparare come gestire l’approccio con una persona affetta da demenza, attraverso alcune tecniche basilari: fare domande dirette senza porre troppe alternative, parlare in modo chiaro, non troppo velocemente e guardandola frontalmente, negli occhi. La cosa più importante, infine, è non sostituirsi alla persona, lasciare che rimanga in esercizio e lasciarle il tempo di poter fare autonomamente determinate operazioni».

Su Pinerolo si è già riunito una volta il tavolo promotore, il gruppo di lavoro che gestisce il progetto. «Ripartiremo a breve con degli incontri con i commercianti e con iniziative più divulgative. Una delle tante cose che era già stata pianificata, ma si è dovuto rimandare, è un ciclo di formazione con tutti i parroci della diocesi. A Villar Perosa è programmato nei prossimi giorni un incontro con l’amministrazione comunale per convocare la prima nuova riunione del tavolo promotore. In val Pellice il lavoro è ben avviato con Torre Pellice e Luserna San Giovanni. Ora stiamo lavorando per allargare il progetto anche ad altri cinque comuni che avevano dato disponibilità ad aderire, con cui abbiamo predisposto un piano di lavoro specifico. Potrebbe diventare una Comunità Amica verso le Demenze di valle, e non solo comunale» conclude Galetti.