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Sempre più ricca la voce plurale di GiULiA

Indipendenti, solidali e sempre pronte a mobilitarsi in difesa dei diritti delle donne sono le giornaliste che aderiscono a GiULiA, la rete nazionale delle giornaliste unite, libere e autonome. 

Associazione che rappresenta e riunisce realtà eterogenee – anche precarie, free lance, disoccupate -, nata con l’obiettivo di abbattere i bavagli e le censure dell’informazione e autorappresentarsi senza i filtri di una narrazione dominante maschile e nel rispetto della soggettività al femminile. 

E per farlo promuove campagne di sensibilizzazione a tutto campo perché, come recita lo Statuto «la discriminazione delle donne nel mondo del lavoro e l’emarginazione dalla vita pubblica sono ostruzioni che vanno rimosse. Sono uno spreco enorme di intelligenze, che indebolisce il Paese e lo spinge al declino». 

Un luogo di scambio di esperienze e di idee GiULiA che, «auspica un cambiamento anche nella vita delle redazioni, piene di giornaliste, ma ancora dominate da logiche e interessi maschili». Con l’obiettivo di «far emergere i punti di vista delle donne, attraverso le giornaliste e le loro sensibilità. E che questi siano adeguatamente espressi al fine di incidere nei contratti, nell’organizzazione del lavoro e nelle priorità di welfare. Affinché alle donne sia riconosciuto quello che spetta loro: dignità, diritti, lavoro, parità nelle retribuzioni e nelle carriere».

L’Assemblea di GiULiA – acronimo appunto di Giornaliste Unite Libere Autonome – https://giulia.globalist.it/, con un’affluenza di oltre il 70% delle aventi diritto al voto, ha eletto sabato 13 novembre il nuovo direttivo 2021-2023. Presidente Silvia Garambois, vicepresidente Marina Cosi, segretaria e tesoriera Alessandra Addari. Dell’organismo dirigente dell’associazione fanno parte Stefanella CampanaCaterina De RobertoAnnamaria FerrettiFrancesca ForleoAntonella Napoli e Paola Rizzi. Per le probe domine elette, Sandra BortolinMara CinquepalmiBeatrice CurciSilvia Motroni.

GiULia, nata nel 2011, è dunque una associazione di rilievo nazionale fra giornaliste professioniste e pubbliciste che hanno deciso di aderire allo spirito democratico, antifascista e solidaristico del Manifesto fondativo: modificare lo squilibrio informativo sulle donne anche utilizzando un linguaggio privo di stereotipi e declinato al femminile e battersi affinché le giornaliste abbiano pari opportunità nei luoghi di lavoro, «senza tetti di cristallo e discriminazioni».

Alle elette, le congratulazioni e un sincero «in bocca la lupo» da parte del quotidiano online e del settimanale Riforma.