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Fred Buscaglione compie cent’anni

Il 23 novembre 1921, cento anni fa, nasceva a Torino il musicista Ferdinando (Fred) Buscaglione.

«Baffo alla Clark Gable, sigaretta a penzoloni all’angolo della bocca, brillantina sui capelli e in mano un bicchiere di superalcolico con ghiaccio: è questo il modo più “buscaglionesco” per ricordare il grande Fred. Fra i più singolari autori di musica swing e jazz del dopoguerra italiano», così lo ricorda la Rai in un video che ne ripercorre la (breve) vita e la storia.

Fred Buscaglione raggiunge la popolarità con i brani «Che bambola» ed «Eri piccola così».

Muore a Roma per un incidente stradale il 3 febbraio 1960 mentre stava guidando la sua auto Ford Thunderbird rosa, acquistata pochi mesi prima. Era di ritorno da un’esibizione in un night di via Margutta a Roma e stava rientrando all’hotel Rivoli, quando all’incrocio fra via Paisiello e Largo Bonifacio Asioli (quartiere Parioli), si schiantò contro un camion che trasportava porfido. Il conducente del camion tentò di soccorrerlo insieme ad altre persone che sopraggiunsero. Buscaglione fu trasportato in ospedale con un autobus di passaggio che venne fatto fermare, ma vi arrivò troppo tardi. Il funerale si tenne a Torino il 6 febbraio

La Stampa di domenica 7 febbraio 1960 raccontava così l’ultimo saluto ospitato nella chiesa di Santa Giulia (zona Vanchiglia): «Ventimila persone hanno seguito i funerali di Fred Buscaglione. Una parte della folla, pervasa da un’assurda morbosità, ha travolto i cordoni della polizia, per vedere i divi della canzone e strappare autografi».

E ancora, «le esequie erano fissate per le 10,30. Due o tre ore prima, in via Bava, sotto la sua abitazione, cominciavano già a formarsi capannelli. I tram riversavano altra gente, le strade a poco a poco si popolavano di folla. Auto e moto procedevano in un unico senso e ben presto il traffico restava bloccato in tutto il quartiere. La calca intanto aveva assunto aspetti paurosi. Una cinquantina tra vigili urbani, agenti e carabinieri si sforzavano di fronteggiare la situazione. Nella sola via Bava, asserragliate in un tratto di cento metri, almeno 6-7 mila persone lottavano per mantenere le posizioni o guadagnarne altre migliori. Ogni finestra, ogni balcone erano stipati fino all’inverosimile. Qualcuno si era arrampicato sui tetti, sui cornicioni, sulle cancellate. Quando all’angolo sbucò il furgone che trasportava la salma, il debole diaframma della polizia si infranse. Uomini, donne, ragazzi si lanciarono verso i cancelli di via Bava. Più che ad un funerale, sembrava di assistere ad una sommossa».

I funerali, celebrati nella chiesa di Santa Giulia a Torino, furono «uno dei primi funerali pubblici in città, con una partecipazione popolare quasi pari a quella per il Grande Torino undici anni prima», ricorda sul sito delle biblioteche civiche torinesi, Maurizio Ninghetto.

Un tratto dei Murazzi del Po è stato a lui dedicato e un Premio musicale porta il suo nome.

La famiglia Buscaglione era originaria di Graglia, in Provincia di Biella e dove «spesso la leggenda dello swing italiano si recava per le vacanze. Le sue canzoni hanno fatto la storia, trasformandolo in un’icona, tra i cantanti più acclamati degli Anni 50: Guarda che luna, Che bambola, Eri piccola così, Love in Portofino, sono solo alcuni dei successi che lo hanno reso celebre anche all’estero e reso immortale», ricorda il Comune piemontese».

A 100 anni dalla data della nascita di Buscaglione, «la Città di Biella accogliendo l’invito dell’associazione Gli amici di Fred ha previsto una mostra nei saloni del Museo del Territorio. La mostra fotografica «Buscaglione 1921-2021» sarà inaugurata oggi pomeriggio a Biella presso il Chiostro di San Sebastiano a partire dalle 17proporrà un’esposizione temporanea e gratuita nei giorni il 25, 26, 27 e 28 novembre.

All’inaugurazione della mostra sarà presente il nipote di Fred Buscaglione, Ferdinando Armenzoni, che porterà il saluto dei familiari e illustrerà i numerosi eventi realizzati in Italia in ricordo dello zio Fred.