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In Oriente abbiamo visto apparire la sua stella e siamo venuti qui per onorarlo

 

«In Oriente abbiamo visto apparire la sua stella e siamo venuti qui per onorarlo». Questo è il versetto biblico scelto per la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani (Spuc) che si celebrerà dal 18 al 25 gennaio 2022. Tratto dal Vangelo di Matteo al capitolo 2, sarà il tema del consueto appuntamento delle chiese cristiane.

La preparazione degli argomenti e dei testi per la Settimana è stata affidata al Consiglio delle chiese del Medio Oriente con sede a Beirut, in Libano.

«Mai come in questi tempi difficili sentiamo il bisogno di una luce che vinca le tenebre, e quella luce, come proclamano i cristiani, è stata manifestata in Gesù Cristo» scrivono i promotori sulla pagina web dedicata del Consiglio ecumenico delle chiese (Cec).

testi per la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani e per tutto l’anno 2022 sono stati congiuntamente preparati dalla Commissione Fede e Costituzione del Cec e dal pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani da una Commissione internazionale nominata congiuntamente. Cattolici, protestanti, ortodossi, cristiani in rappresentanza di tutte le confessioni, hanno lavorato insieme sul testo dalla piattaforma online (causa pandemia non è stato possibile incontrarsi in presenza).

«Di fronte all’attuale crisi sanitaria internazionale – scrivono ancora in promotori –, in una regione del mondo in cui i diritti umani sono sistematicamente calpestati da ingiusti interessi politici ed economici, e che patisce le conseguenze, sul piano umano e materiale, della terribile esplosione che ha devastato Beirut il 4 agosto del 2020, il Gruppo ecumenico locale ha moltiplicato gli sforzi per presentare comunque il frutto delle sessioni di lavoro online. Ringraziamo di tutto cuore i membri del Gruppo locale e preghiamo affinché una maggiore unità tra i cristiani in Medio Oriente e nel mondo possa contribuire a una vita più dignitosa, giusta e pacifica per tutti gli uomini e le donne del nostro tempo e dei tempi a venire».

I testi per la Spuc sono a disposizione delle chiese e delle comunità. Possono essere adattati «agli usi locali, con particolare attenzione alle pratiche liturgiche nel loro contesto socio-culturale e alla dimensione ecumenica – conclude la Commissione organizzatrice –. In alcune località già esistono strutture ecumeniche in grado di realizzare questa proposta, ma ove non esistessero se ne auspica l’attuazione».

 

Disegno di Francesco Piobbichi, operatore e disegnatore sociale Mediterranean Hope, programma migranti Fcei