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La visione luminosa di Dio

Se dico: «Certo le tenebre mi nasconderanno e la luce diventerà notte intorno a me», le tenebre stesse non possono nasconderti nulla e la notte per te è chiara come il giorno; le tenebre e la luce ti sono uguali
Salmo 139, 11-12

Al tramontar del sole, tutti quelli che avevano dei sofferenti di varie malattie, li conducevano a Gesù; ed egli li guariva, imponendo le mani a ciascuno
Luca 4, 40

Leggendo questi versetti del Salmo 139 mi viene in mente uno dei più bei canti di Taizé: «La ténèbre n’est point ténèbre devant Toi», in traduzione italiana: «Questa notte non è più notte davanti a Te: il buio come luce risplende». E mi viene in mente la III Assemblea ecumenica europea, svoltasi dal 4 al 9 settembre 2007 a Sibiu (Romania) sul tema «La luce di Cristo illumina tutti». Quante volte abbiamo cantato questo canto, negli incontri preparatori e nei momenti di preghiera a Sibiu, anche insieme al compianto don Aldo Giordano, che all’epoca era segretario generale del Consiglio delle conferenze episcopali d’Europa (CCEE), l’organismo che con la Conferenza delle chiese europee (KEK) aveva promosso questa e le precedenti Assemblee ecumeniche europee! Momenti alti di ecumenismo di cui, a distanza di quindici anni dall’ultimo appuntamento, sentiamo più che mai la mancanza.

Ma proprio in questo penultimo giorno della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani (anch’essa, quest’anno, centrata sul tema della luce, quella della stella avvistata dai Magi, cfr. Matteo 2, 2), il Salmo 139 ci viene in soccorso. Questo inno al Dio onnipotente, onnisciente e onnipresente (sia nello spazio come nel tempo, nell’alternarsi di giorno e notte), viene infatti a restituirci la fiducia che, nonostante la «notte» dei rapporti ecumenici sembri prolungarsi all’infinito, la presenza di Dio non si può nascondere, perché «le tenebre per lui non esistono e quando l’uomo si trova avvolto dall’oscurità, Dio ha lo stesso una visione luminosa» (Gianfranco Ravasi).