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Venezia. Facendo rete, sguardo verso il futuro

Ha scelto l’occasione del Giorno della Memoria, il Centro culturale Palazzo Cavagnis di Venezia, per riprendere le attività in presenza dopo due anni di pausa forzata a causa della pandemia (alcuni concerti si erano ancora tenuti tra agosto e ottobre 2020). Venerdì 28 gennaio è stato presentato il libro di Giorgio Girardet Come canne al vento. Diari della speranza di un pastore evangelico nei lager: una sinergia tra la chiesa valdese e metodista, il Centro culturale e la città, che si è rivelata vincente, osserva Fabio Traversari, pastore della chiesa di Venezia e diaspora (Mestre, Treviso e Conegliano sono gli altri tre nuclei di questa comunità plurisede): «Quello che ha funzionato è stato coordinarsi con le altre associazioni della città, che pullula di attività culturali: se organizziamo da soli, come chiesa o come Palazzo, non riusciamo a raggiungere molte persone, invece coordinarsi all’interno del programma del Giorno della Memoria ci ha dato maggiore visibilità. Il pubblico era variegato, oltre ai membri di chiesa c’erano persone che seguivano già i concerti, ma anche volti nuovi». Guardando verso il futuro, il pastore, in servizio qui da pochi mesi, pensa già a una “pastorale del turismo”.

L’intenzione, conferma Sara Marta Rostagno, referente di struttura della foresteria, che ha sede nello stesso storico Palazzo, «è di non marciare da soli, ma cercare degli interstizi nella vivissima realtà culturale veneziana: offrire lo spazio del Palazzo come luogo di incontro fra la città e la chiesa, auspicando che ciò possa essere arricchente anche per gli ospiti della foresteria. Vogliamo provare a unire le forze, per coinvolgere un più ampio numero di persone».

L’attività è in riorganizzazione, spiegano Traversari e Rostagno, con un nuovo gruppo di lavoro di dieci persone, membri di chiesa e non, in parte veneziani e in parte dalla “terraferma”, coordinato da una persona della chiesa che fa da tramite tra questa e la Foresteria. Ne fanno parte anche Sara Rostagno e la pastora Gesine Traversari, che con il marito cura la chiesa veneziana.

Le idee sono molte, dai concerti alle presentazioni di libri, ai laboratori per bambini e bambine. Prima della pandemia il calendario musicale era molto ricco, c’era molta richiesta, spiegano ancora Sara Rostagno e Barbara Imbergamo (responsabile di struttura di Palazzo Cavagnis e di Casa Cares, a Reggello), «da parte di varie scuole di musica e singoli artisti: suonare a Venezia è prestigioso, anche se si suona gratuitamente, oltretutto nella città non sono molti gli spazi dotati di pianoforte. Speriamo di ripartire, riallacciando i rapporti, sia con le scuole di musica sia con altre realtà».

I progetti non mancano anche sul fronte “interno”, spiegano ancora Imbergamo e Traversari: l’idea è di condurre alcune ricerche, sia sull’archivio della chiesa presso l’Archivio storico della Tavola valdese a Torre Pellice, sia sulle tombe storiche al cimitero “evangelico” (condiviso con anglicani e luterani) sull’isola di S. Michele. Da questo lavoro potrebbe uscire una mostra per presentare agli ospiti della foresteria la storia racchiusa nelle mura di Palazzo Cavagnis, storico edificio del Settecento, annoverato tra i monumenti nazionali.

Il fermento insomma non manca, e anche la comunità valdese e metodista prosegue le sue attività, conclude il pastore Traversari, con culti in presenza in tutti e quattro i luoghi di culto, catechismo e scuola domenicale anch’essi in presenza. Una bella “scoperta” è stata lo studio biblico online comune. Come sperimentato da altre chiese, al di là dei limiti posti al lato più conviviale, l’incontro ha riunito tutti i membri della comunità, che si estende su più di 50 km: se prima era impensabile che tutti andassero a Palazzo Cavagnis, ora possono incontrarsi e anche scambiare due chiacchiere, sebbene attraverso lo schermo.