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La Nigeria nel baratro

«Boko Haram (organizzazione fondamentalista terroristica) e lo Stato islamico dell’Africa Occidentale (noto con l’acronimo inglese Iswap), continuano a commettere crimini e atrocità contro il popolo nigeriano da oltre un decennio». Questa è la sintesi del messaggio inviato al mondo e alle chiese membro dal segretario generale, ad interim, del Consiglio ecumenico delle chiese (Cec), Ioan Sauca

«Nonostante gli sforzi delle autorità federali e statali in Nigeria per controllare la situazione, questi crimini e queste atrocità continuano, senza sosta – prosegue Sauca –. Le vite e le proprietà dei nigeriani continuano a essere in pericolo e la povertà e la fame stanno aumentano perché gli agricoltori non possono più accedere alle loro fattorie. I bambini non possono andare a scuola, il timore dei loro genitori e che questi possano venir rapiti o uccisi dai banditi che attaccano le scuole e rapiscono studenti e insegnanti», prosegue Sauca. 

«Il Cec, purtroppo, riceve continue segnalazioni, migliaia, di persone brutalmente uccise nelle loro abitazioni; di case e mezzi di sussistenza distrutti; di donne violentate, picchiate, umiliate. Molte persone – inclusi bambini in età scolare, donne e leader religiosi – sono spesso rapiti e portati via dalle loro famiglie; alle quali viene poi chiesto di pagare ingenti riscatti per il ritorno».

Le comunità cristiane della Nigeria stanno pagando un prezzo molto alto per via dei continui attacchi di terroristici e criminali. 

«Un Governatore del Nord Est, spinto dal deterioramento della situazione, ha recentemente chiesto un maggior impegno, ha esortato a contrastare le violenze terroristiche, in particolar modo quelle messe in atto dall’Iswap (prima che sia troppo tardi) e ha esortato il governo federale a cercare assistenza internazionale per ripristinare la sicurezza nel paese. Il Consiglio ecumenico delle Chiese – conclude Sauca – chiede alla comunità internazionale di offrire ogni possibile sostegno e assistenza alle autorità e al popolo nigeriano, per porre termine alle uccisioni, ai rapimenti e ai saccheggi; per ripristinare la sicurezza e per consentire ai bambini e ai giovani nigeriani di poter andare a scuola senza paura. Il popolo nigeriano deve poter riprendere in mano la sua vita, i suoi mezzi di sussistenza, la sua sicurezza e la sua dignità», conclude Sauca.