istock-1125396995

Pregare sempre

Così disse il Signore: «Ho udito la tua preghiera, ho visto le tue lacrime; ecco, io ti guarisco»
II Re 20, 5  

Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; bussate e vi sarà aperto
Matteo 7, 7

I versetti che ci sono dati da meditare dicono una sola cosa: pregare, pregare, sempre. Pregare come richiesta di guarigione (II Re 20), pregare per qualsiasi cosa o qualsiasi bisogno che ci grava sul cuore (Matteo 7). Pregare per se stessi, pregare per altri. Pregare con umiltà, ma anche con insistenza. Nel suo intercedere per Sodoma (Genesi 18, 17ss), Abramo si mostra umile, ma è insistente, come insistente è la vedova che vuole giustizia dal giudice iniquo (Luca 18). Prega Mosé mentre guida il suo popolo fuori dall’Egitto, prega con le mani alzate per sostenere la battaglia degli israeliti (Esodo 17), prega Amos in difesa del suo piccolo popolo (Amos 7, 2), pregano i salmisti anche nel loro letto di dolore, prega Gesù nel Getsemani (Matteo 26, 36) e poi ancora sulla croce (Marco 15, 34). Pregano, anche, i credenti riuniti come chiesa (Atti 1, 14).

Nonostante questi numerosi e inconfutabili esempi e inviti, la preghiera rimane spesso solo una componente della liturgia domenicale. Lì prega chi presiede e qualche altra persona. Per il resto la lingua rimane attaccata al palato e forse anche la mente rimane spenta. Si nutrono dubbi, si rifiutano privilegi: “perché Dio dovrebbe fare dei favori a chi prega?”, oppure: “a che serve pregare, tanto Dio sa tutto e se vuole interviene”. C’è anche chi ricorre al “non sappiamo pregare” (Romani 8, 26). Paolo, invece, e la chiesa primitiva non si risparmiano nell’intercedere, nel pregare, nel lodare Dio.

È evidente che la preghiera e la risposta che Dio dà alle nostre preghiere sfugge al nostro controllo. Vero è che non possiamo pretendere di dare dei comandi a Dio, né di fare conoscere a Dio cose che lui non saprebbe. È, tuttavia, vero che la risposta di Dio non la possiamo avere se non avanziamo la richiesta. Solo chi prega potrà dire se Dio ha risposto ed è intervenuto. Nessuna pretesa possiamo avanzare, ma avere soltanto un’attesa fiduciosa alla luce del “non la mia, ma la tua volontà sia fatta”.