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Ucraina, Unhcr: accesso alla sicurezza per chiunque fugge dalla guerra

Le drammatiche immagini e le angoscianti notizie che riceviamo dall’Ucraina messa sotto assedio dalla Russia di Putin ci parlano di  migliaia e migliaia di profughi: di fronte a questa fuga, a cui sono costretti non tanto uomini, ma soprattutto donne e bambini, oltre a un certo numero di anziani, la Diaconia valdese si è impegnata a fare la sua parte all’interno di un piano complessivo attivato dal nostro Paese, come dal resto dell’Europa.

D’altra parte il presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia, pastore Daniele Garrone, aveva ricordato nei primi giorni di marzo la necessità di garantire protezione umanitaria a tutti e tutte coloro che sono in fuga dall’Ucraina, al di là della loro origine.

Con Carlotta Sami, portavoce per l’Italia dell’Alto Commissaria delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr), parliamo dei caratteri peculiari di questa tragedia e degli strumenti per alleviare le sofferenze di chi cerca di sfuggirle.

 

– Uno dei primi punti di arrivo per i profughi provenienti dall’Ucraina via terra è la Polonia: vi trovano ospitalità solo cittadini e cittadine di nazionalità ucraina o anche altri che si trovavano a transitare da quello Stato? Che ne è questi ultimi, che non sono ucraini, e possono provenire da altre aree di crisi e qual è l’impegno dell’Alto Commissariato Onu? 

«Sosteniamo l’accesso alla sicurezza per tutti, indipendentemente dallo status, dalla nazionalità e dalla razza, così come l’accesso all’asilo per tutto coloro che vogliono chiederlo. Non ci devono essere discriminazioni contro nessuna persona o gruppo. L’Unhcr ne ha discusso con alti funzionari del governo polacco e ha ricevuto rassicurazioni che tutti coloro che fuggono dall’Ucraina, siano essi cittadini ucraini o di paesi terzi, potranno entrare in Polonia, anche se non in possesso di documenti di viaggio validi. Continueremo a esortare i governi a mantenere l’accesso al territorio per tutti coloro che fuggono, ucraini, e cittadini di paesi terzi che vivono in Ucraina, che sono ora costretti a fuggire dalla violenza».

– Fra questi sono anche studenti di origine africana, dottorandi, che erano nelle Università dell’Ucraina: dove potranno andare fuggendo dall’Ucraina devastata?

«La decisione dell’Unione europea di offrire protezione temporanea ai rifugiati che fuggono dall’Ucraina è importante proprio in questo senso, perché fornirà protezione immediata nell’Unione Europea stessa agli ucraini e ai cittadini di paesi terzi con lo status di rifugiato o di residente permanente in Ucraina. Chiediamo agli stati membri dell’Unione di implementare la direttiva sulla protezione temporanea il prima possibile per fornire rapidamente a tutte persone in fuga la sicurezza e la protezione necessarie».

– È possibile fare qualche previsione, per quanto forzatamente approssimativa, sulla quantità di profughi che potrà arrivare dall’Ucraina ai paesi dell’Europa occidentale?

«In poco più di due settimane già due milioni e settecentomila rifugiati hanno lasciato l’Ucraina, devastata dal conflitto, e il numero continua a crescere. Stimiamo che potranno essere più di quattro milioni i rifugiati dall’Ucraina bisognosi di protezione e di assistenza nei paesi vicini nelle prossime settimane. In aggiunta a questi, le Nazioni Unite stimano che 12 milioni di persone all’interno dell’Ucraina avranno bisogno di assistenza e protezione. È la crisi di rifugiati che cresce più rapidamente in Europa successivamente alla Seconda Guerra mondiale».

 

Foto di EU Civil Protection and Humanitarian Aid, credits: Unhcr