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L’informazione malata

Oggi si celebra la Giornata mondiale per la libertà di stampa. Per l’occasione la Federazione nazionale della stampa italiana (Fnsi), Amnesty International e Articolo21 liberi di… promuovono un sit-in alle 11, nei pressi dell’Ambasciata della Federazione Russa, per protestare contro l’invasione dell’Ucraina e il bavaglio ai media indipendenti russi e bielorussi.

Una delegazione guidata dal presidente Giuseppe Giuliettiricorderà croniste e cronisti assassinati negli ultimi anni, fino al conflitto in corso, in Ucraina, Russia, Siria, Yemen e leggerà alcuni brani di Anna Politkovskaja, la giornalista dissidente che ha continuato a denunciare le violazioni dei diritti umani in Russia e in Cecenia e le politiche di Vladimir Putin fino a quando, il 7 ottobre 2006, è stata assassinata con cinque colpi di pistola nell’ascensore del suo palazzo.

Il pensiero è rivolto anche a tutti i giornalisti uccisi e a quelli che ancora si trovano nelle carceri in Turchia, in Egitto, in Iran, in Africa e in tutti i luoghi del mondo nel quale la libertà di espressione non è garantita.

La classifica più recente è quella di Reporters sans Frontieres del 2022 che, come ogni anno, ha fotografato lo stato di salute dell’informazione mondiale. 

Impietosa anche per chi oggi invade di notizie la scena mondiale. La classifica vede come la più virtuosa la Norvegia. L’Italia scende al 58simo posto dal 41esimo, l’Ucraina al 97esimo e la Russia 150esimo posto. 

Una «pandemia» ancora in pieno sviluppo.