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Inaugurati i nuovi spazi de “Il Passo Social Point” di Torino

È stata una giornata di festa per il quartiere Barriera di Milano a Torino quella di ieri 5 maggio, con l’inaugurazione ufficiale dei nuovi spazi de “Il Passo Social Point” in via Leinì, luogo di incontro e aggregazione gestito dalla Diaconia valdese, caratterizzato dai servizi educativi offerti e dalla scuola di italiano per stranieri.

Per rispondere ai bisogni di famiglie e costruire insieme percorsi di cittadinanza attiva, i nuovi locali de Il Passo ospitano infatti corsi di italiano e attività di formazione per adulti, un doposcuola pomeridiano per minori del quartiere, uno spazio per adolescenti, dei laboratori dedicati alle e ai giovani della zona, eventi culturali e ricreativi.

Moltissime le ragazze e i ragazzi presenti ieri, migliori testimoni per il successo del progetto che dal 2015 opera in quartiere, prima negli spazi quasi attigui di via Nomaglio, dove oggi rimangono tutti gli uffici di sportello sociale della Diaconia, che coprono moltissimi servizi, dal livello legale all’orientamento ai servizi, dall’emergenza abitativa al segretariato sociale in senso lato, compreso uno sportello sanitario in collaborazione con “Medici senza frontiere”.

«Molto positivo avere nuovi spazi più grandi – ci racconta Federica Longis, educatrice, dal 2016 al Passo- perché sempre più famiglie chiedono aiuto per far seguire i figli nei compiti e per avere uno spazio sicuro in cui sanno di trovare un supporto. Questa opportunità è stata quindi una manna dal cielo che ci consente di lavorare meglio, con più agio e con continuità nel supportare le famiglie della zona».

«Un passo in avanti per il Passo – aggiunge Loretta Malan, responsabile dei servizi inclusione della Diaconia valdese-, e anche per il quartiere, dove oramai siamo conosciuti e l’utenza è aumentata moltissimo, sia negli sportelli sociali che qui con le iniziative per le giovani e i giovani. Tutto in ottima collaborazione con il Comune di Torino».

Comune rappresentato ieri dall’assessore alle politiche sociali Jacopo Rosatelli che ha ricordato come «una delle mie prime visite una volta insediatomi lo scorso autunno è stata fatta proprio in questi locali, che erano stati appena acquistati e che necessitavano di un certo intervento per metterli in sesto. Devo dire che da assessore il poter vedere un lavoro così ben fatto in così poco tempo rappresenta una vera soddisfazione. Un luogo aperto molto vivo che testimonia che le cose possono accadere, realizzarsi in meglio. Per bambine/i e ragazze/i e per le loro famiglie un’opportunità di crescita e incontro. Grazie a chi ha reso possibile tutto questo».

Si intensifica dunque l’impegno del braccio sociale della Chiesa valdese nelle città, dove emergono emergenze legate a nuove forme di povertà, di precariato, di isolamento.

«Esattamente – commenta il pastore Francesco Sciotto, presidente della Diaconia valdese – . L’impegno nei quartieri, dove le persone vivono, con problemi comunque importanti, è diventato aspetto centrale del nostro operato. Intercettiamo chi vive sempre più nella precarietà, con difficoltà ad accedere a determinati servizi, con bisogni in parte nuovi e in parte che sono quelli di sempre.  Poi oggi c’è un clima di festa splendido, un sacco di giovani, e fa bene agli occhi vedere tutto questo, dopo tempi non semplici per molti motivi».