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Buttalo nel Pellice, il messaggio ecologico

Camplunpeli, scritto tutto attaccato, così come si pronuncia in piemontese. In italiano, il significato di buttalo nel Pellice, gettalo nel fiume, lìberati di un rifiuto senza pensarci troppo. Tanto poi il fiume passa e se lo porta via. Questo era il ragionamento facile e semplice che avevano i valligiani fino agli anni ‘90, e lo avevano tutti gli italiani, fin quando la cultura della raccolta differenziata non si è diffusa e radicata nel Paese e nelle persone.

Camplunpeli è un bellissimo spettacolo teatrale portato avanti da 4 attori; anzi, da tre attrici e un attore per essere precisi. E nella vita, come con la raccolta differenziata, bisogna essere precisi per non sciupare, sprecare o inquinare oltremodo quel che già noi umani pesiamo sull’ecosistema del pianeta.

Camplunpeli fa riflettere su questo e lo fa con la splendida regia di Gianni Bissaca, con una scenografia scarna, essenziale, evocativa. Stiamo parlando di persone che hanno fatto questo tutta la vita. Katia Malan, attrice professionista, Fiammetta Gullo, punta di diamante e storico ex membro del Gruppo Teatro Angrogna, un talento cristallino. Encomio speciale va alla giovane nuova attrice, amatoriale, Corinne Benech. Insieme a loro il bravo Alberto Rocca che svolge le parti maschili di una storia che è molto articolata e, come dicevo prima, per lo più evocativa.

A fine spettacolo abbiamo capito che non tutto quel che è raccontato è vero, e consiglio anche a voi il dibattito successivo che è seguito, perché è importante. Lo spettacolo dura un’oretta ed è spassoso, fa ridere, potremmo dire che è una commedia. Sì, ma che fa riflettere. Fa riflettere su una tragedia. La montagna di rifiuti che l’uomo produce ogni giorno. Lo spettacolo fa riflettere sul rispetto assoluto che dovremmo avere per la Terra e avere come faro, per ogni nostra azione, questo pensiero.

Venerdì 6 maggio a Bricherasio alla sala polivalente è stato proprio bello rivedere la sala piena, i bambini felici che interagivano con lo spettacolo, i disabili in prima fila che hanno potuto sentirsi per una sera come tutti gli altri. Il tutto grazie al Comune ma soprattutto all’instancabile lavoro volontario dell’Associazione Culturale “Leonardo Sciascia” portata avanti dalla ex insegnante Lilly di Martino e da suo marito. La forza dell’unione delle generazioni di pensionati, giovani e professionisti 50enni di venerdì sera è il modello ideale da seguire.

Presto si saprà se ci saranno altre repliche, seguite gli aggiornamenti sulla pagina Facebook di Teatro Variabile 5. Intanto, lo spettacolo girerà per le scuole, al Collegio valdese e nei distretti del territorio.

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