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Addio a Don Pierluigi Di Piazza, costruttore di pace

La Comunità parrocchiale di Zugliano (Udine) e il Centro di Accoglienza e Promozione Culturale “Ernesto Balducci” con grande dolore annunciano che ci ha lasciati don Pierluigi Di Piazza, parroco di “S. Michele Arcangelo” e fondatore del Centro.

«Come possiamo lasciarti andare Pierluigi, padre, fratello amatissimo, compagno di viaggio in questi lunghi anni vissuti al Centro Balducci, guida per le nostre coscienze? Ti siamo stati accanto, ti abbiamo seguito a volte con affanno perché la tua mente vivace, profonda, sempre attiva andava troppo veloce per noi, vedeva lontano» si legge sul sito del Centro, divenuto punto di riferimento per l’accoglienza degli stranieri. 

«Con costanza e rigore hai costruito percorsi di pace, di giustizia e solidarietà, li hai condivisi con tante persone, hai fatto crescere il Centro Balducci da una intuizione nel lontano 1989 a una realtà conosciuta e apprezzata oggi in tutto il mondo per la sua accoglienza e per la sua forza di diffusione culturale. 

La tua vita, vissuta perseguendo una Chiesa povera, aderente al Vangelo, incarnata nella storia, non è stata facile. Abbiamo molto spesso ascoltato la tua sofferenza. Sei stato tanto amato e tanto bistrattato per le tue idee, ma a noi resta la luce delle tue parole pacate che fanno riflettere, che scuotono le coscienze, che spingono a guardare oltre.

Hai dato tanto, tutto per gli altri senza tenere nulla per te, neppure qualche brandello di tempo libero. Ora il tuo tempo, i giorni che Dio ti ha concesso sono finiti e a noi resta lo sconforto della tua assenza. 

Addio Pierluigi, …e che l’andare ti sia lieve! I tuoi compagni di strada».

Nel 1989 Di Piazza, parroco da poco arrivato a Zugliano, aveva deciso di aprire una parte della sua abitazione agli esuli che avevano bisogno di un tetto, ragionando su questa decisione con i suoi parrocchiani e trovando in loro sostegno e partecipazione

Nato a Tualis di Comeglians, è noto soprattutto per il suo impegno per la pace e per aver fondato a Zugliano il Centro di accoglienza e di promozione culturale “Ernesto Balducci”, associazione che offre un tetto a immigrati, profughi e rifugiati politici. Dal 2004 è Membro Onorario della Commissione Interecclesiale Justicia y Paz di Bogotà e nel 2006 ha ricevuto dall’Università degli Studi di Udine la laurea honoris causa in “Economia della solidarietà”.

L’Ics, il Consorzio italiano di solidarietà, lo ricorda con queste parole piene di affetto: «Con la morte di don Pierluigi di Piazza non scompare solo un prete di frontiera: l’Italia perde una delle sue personalità più rilevanti in campo sociale e culturale degli ultimi decenni. Don Pierluigi Di Piazza è stato continuatore del pensiero e dell’opera di Ernesto Balducci di cui si è appena celebrato il trentennale della morte (25 aprile 1992) e ha saputo coniugare profondità di pensiero e capacità di azione creando un luogo per molti aspetti straordinario come il Centro Balducci di Zugliano alle porte di Udine. Qui l’accoglienza dei rifugiati ha con-vissuto – nel senso etimologico del termine, ovvero di vivere insieme – con l’elaborazione di un pensiero in cerca di risposte alle grandi sfide della contemporaneità, a cominciare da quella delle migrazioni. Il Centro Balducci da oltre vent’anni è infatti uno dei grandi luoghi della cultura in Italia, che lontano da altri luoghi, altisonanti ma spesso vuoti di ogni contenuto, e che si ricordano solo per qualche ricco buffet, ha proposto agli studiosi e alla gente comune occasioni di incontro, riflessione ed elaborazione portando in un piccolo paese friulano personalità da ogni parte del mondo. E lo ha fatto senza compromessi e senza entrare nel giro dello scambio di favori che così spesso caratterizza la vita pubblica italiana. Don Pierluigi e, con lui, tutti coloro che hanno dato vita al Centro Balducci hanno agito con apertura mentale e rigore morale pagando tale scelta spesso con l’isolamento e il fastidio di buona parte della stessa politica, che oggi unanime esprime le sue condoglianze alla morte di un prete sempre stato scomodo.

L’accoglienza non come pietoso gesto caritatevole ma come riconoscimento di diritti a coloro che non hanno diritti è stato il cuore dell’esistenza di Pierluigi e dell’attività del Centro Balducci, nella consapevolezza che l’accoglienza è il fondamento di una scelta etica e politica di rinnovamento, capace di fare spazio all’Uomo planetario di padre Ernesto Balducci. 

Come scriveva don Pierluigi nel 2016, “C’è una sola possibilità che comunica umanità e favorisce esperienze e processi di umanizzazione, l’unica degna dell’uomo: quella di riconoscere l’uguale e pari dignità di ogni persona che vive sul pianeta, qualsiasi sia la sua situazione e condizione esistenziale, senza se, ma, però o parentesi: da chi è disabile a chi è in carcere, a chi è nomade, a chi è omosessuale e transessuale, a chi arriva come profugo fra noi” (Pierluigi Di Piazza, Il mio nemico è l’indifferenza, Ed. Laterza 2016). A noi tutti il dovere di continuarne l’opera».

Anche l’associazione Articolo21 ne ricorda l’instancabile impegno: «Un grandissimo dolore ma anche tanta gratitudine per la sua testimonianza di vita, che diventa eredità preziosa ed impegnativa per ciascuno e ciascuna di noi: per chi ha avuto il dono di conoscerlo e di fare un pezzo di strada con lui, ma anche per chi avrà modo di incontrarlo attraverso le sue parole, le sue opere e i semi che continueranno a portare frutto». Così Fabiana Martini, portavoce di Articolo 21 FVG, saluta don Pierluigi Di Piazza a nome del presidio regionale e di tutta l’associazione nazionale. Tra i tanti gesti di generosità, infatti, don Pierluigi aveva accettato un anno fa la presidenza del presidio regionale di Articolo 21, ricordando in quell’occasione che «un’informazione veritiera è indispensabile per costruire appunto informazione vera, consapevolezza, presa di posizione e azione perché le istituzioni e la politica non restino nella loro inaccettabile distanza», con il Vangelo da una parte e la Costituzione dall’altra— sono sempre parole sue — «come guida, verifica, rilancio continuo di prospettive, vincolo a quell’etica laica della costruzione quotidiana del bene comune, a cominciare dall’eliminazione delle tante disuguaglianze.»

Compagno di tante battaglie per l’affermazione dei diritti delle persone, tra cui la richiesta di verità e giustizia per Giulio Regeni, come ha ricordato sui social il presidente della Federazione Nazionale della Stampa Beppe Giulietti, solo pochi giorni fa, durante il convegno internazionale sui campi di confinamento organizzato a Zugliano da Rivolti ai Balcani, la Rete Dasi del Friuli Venezia Giulia e lo stesso Centro Balducci in collaborazione anche con Articolo 21, aveva invitato a uscire dall’indifferenza e a guardare le persone migranti con gli occhi del cuore. «Un invito che l’associazione tutta s’impegna a fare proprio, continuando a illuminare le periferie geografiche, sociali, economiche, e a raccontare ciò che molti non vogliono vedere o narrare in Italia e nel mondo».

Sono moltissime le reazioni che stanno giungendo in queste ore a Zugliano, nel ricordo dell’instancabile lavoro e opera di Don Di Piazza.

«Quante volte mi è capitato, girando per l’Italia e in particolare nella sua amata terra friulana, di imbattermi nelle “orme” di Pierluigi! Tracce di umanità e saggezza, di relazioni fertili, di confronti dai quali scaturivano sempre nuovi percorsi di responsabilità» ha scritto don Luigi Ciotti, fondatore di Libera che prosegue: «Mai come in questo momento avremmo avuto bisogno di Pierluigi! Delle sue riflessioni profonde, dei suoi discorsi pacati, della sua capacità di saldare la terra al Cielo e intravvedere spiragli di luce laddove sembrano dominare le tenebre. Ecco l’insegnamento che ci lascia Pierluigi! Cercare la luce e far sì che inondi la vita delle persone e delle comunità. Da una singola scintilla di consapevolezza può infatti sorgere un domani più radioso. Proprio come la giornata di sole in cui lui ha scelto di salutarci».

«Arrivederci Pierluigi di Piazza, prete laico, laico davvero – scrive la pastora battista Lidia Maggi -: ascoltatore curioso e appassionato. Hai amato la tua chiesa anche se lei non sempre ti ha riconosciuto e rispettato. Conoscevi la sofferenza ma non il risentimento. Eri un uomo pacificato e chi ti incontrava, poteva coglierlo in molti tuoi tratti. Hai amato i marginali perché sapevi sulla tua pelle cosa vuol dire essere messo ai margini. In tua presenza, ho sentito di trovarmi in uno spazio sacro. Sacro ma non separato, sacro ma non clericale. Sacro come può essere l’umano quando viene pienamente accolto. Arrivederci Pierluigi di Piazza. E so che il centro Balducci andrà avanti senza di te. Ci saranno altri dibattiti, altre accoglienze, altri stranieri. Anche questo testimonia il tuo stile. Arrivederci Pier Luigi di Piazza. L’affetto e la stima verso di te sono indivisibili».

A fine agosto 2019 don Pierluigi fu apprezzato ospite insieme al Gruppo musicale di Costalta di Cadore della sala Albarin di Luserna San Giovanni (To) in una serata organizzata dal Gta Gruppo Teatro Angrogna e dalla locale chiesa valdese con lo spettacolo scritto proprio da don Di Piazza su don Milani “L’obbedienza non è più una virtù”.

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La camera ardente sarà aperta presso la sala Petris del Centro Balducci lunedì 16 maggio 2022 dalle ore 7 alle ore 19, martedì 17 maggio 2022 dalle ore 7 alle ore 12 e mercoledì dalle ore 7 alle ore 12.

La veglia di preghiera si svolgerà in sala Petris presso il Centro Balducci lunedì 16 maggio 2022 alle ore 20.

Le esequie si svolgeranno martedì 17 maggio 2022 presso la sala Petris del Centro Balducci alle ore 16. Per chi non riuscirà ad accedere alla sala Petris, sarà possibile seguire la funzione dall’esterno e, a distanza, tramite canale youtube del Centro Balducci. 

La celebrazione delle esequie e seguente sepoltura si terrà presso la Chiesa parrocchiale di Tualis (Comeglians) mercoledì 18 maggio 2022 alle ore 16.