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Siamo parte del popolo di Dio

O Signore, ricordati di me, quando usi benevolenza verso il tuo popolo; visitami quando lo salverai 
Salmo 106, 4

A ciascuno di noi la grazia è stata data secondo la misura del dono di Cristo
Efesini 4, 7

Il singolo e il popolo, il singolo e il gruppo, un tema di grande rilevanza per la nostra vita. Nel Salmo 106 è l’unico versetto formulato al singolare. Qualche manoscritto, infatti, lo corregge nel plurale: ricordati di noi, visita noi. Il tema rimane sempre lo stesso: il rapporto tra il singolo (o i singoli tutti) con l’insieme del popolo. Questo popolo, come poi anche la chiesa, non è semplicemente la somma di tutti i singoli individui. È sempre il suo popolo e rimane sempre la sua chiesa, e non la nostra chiesa e il nostro popolo. Ma il popolo eletto, la chiesa eletta dal Signore. Soltanto il Signore conosce i suoi. Ricordando e visitando i suoi.

Il Signore usa benevolenza e salva, non i singoli, uno per uno, ma il suo popolo. La preghiera non è che Dio mi contatti quando credo di essere bravo e buono, cioè nel momento e nello stato creduti migliori della mia vita. Perché questi non sono altro che le mie pie illusioni. La preghiera è che mi coinvolga, mi renda partecipe del suo usare benevolenza, del suo salvare, e non della sua ira e del suo castigo che avremmo tutti quanti più che meritati, come canta l’intero Salmo.

Del suo amato popolo facciamo parte, singolarmente e individualmente, perché il Signore Gesù si è ricordato di noi e ci ha visitati. A cominciare dalla fanciulla Maria visitata alla nascita, fino al ladrone ricordato alla croce. Nel ricordo e nella visita della parola evangelica diventiamo parte della sua storia di benevolenza e salvezza con il suo popolo, malgrado il nostro stato e il momento storico piuttosto da dimenticare.