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Andiamo a vivere a Salza?

Il territorio di Salza di Pinerolo, come quello di molti altri Comuni montani, negli ultimi anni ha vissuto importanti trasformazioni, che vanno dal depopolamento a partire dalla seconda metà del Novecento alla ricerca e istituzione di iniziative per il rilancio anche dal punto di vista turistico. Come in altri contesti alpini del settore occidentale delle Alpi, l’approccio da parte delle Istituzioni nazionali o regionali è spesso improntato a una interpretazione del territorio come marginale, quasi collocato al di fuori della sfera del quotidiano. Il Comune di Salza di Pinerolo può però contare su diverse peculiarità che ne fanno un territorio unico, sebbene forse poco conosciuto.

La condizione di marginalità in cui sono relegati i territori montani acuisce talvolta situazioni già di per sé complesse, come spiega Ezio Sanmartino, sindaco del piccolo Comune. «Il vero aiuto alla montagna sarebbe sburocratizzare alcuni passaggi, in maniera da permettere a qualcuno di poterci venire ad abitare e di lavorare». Un esempio in questo senso è costituito dalla gestione dei pascoli e delle foreste: «Le normative impediscono il pascolo in bosco, una pratica che c’è sempre stata, e questo non aiuta a mantenere viva la montagna».

Negli ultimi anni c’è stata invece una piccola inversione di tendenza per quanto riguarda il popolamento del territorio comunale: «Alcuni giovani si sono trasferiti qui. Negli ultimi anni i numeri erano calati, erano venute a mancare alcune persone. L’arrivo di giovani rappresenta un buon segnale». Con le attuali abitudini di vita «non potremmo dire “Andiamo a vivere a Salza”: un tempo si viveva con poco, oggi pensare di vivere qui senza un secondo lavoro o un’attività online, a esempio, è quasi impensabile. Purtroppo (e per fortuna) abbiamo esigenze di vita che sono cambiate».

La viabilità è un ulteriore punto critico, in particolare a causa della geomorfologia del terreno. «Ci sono state alcune chiusure, anche una recente, ma dobbiamo dire che la Città Metropolitana di Torino è stata celere, e c’è stato spazio di confronto per effettuare un lavoro in tempi rapidi per garantire il passaggio dopo una frana, cosa che solo fino a qualche anno fa sarebbe stata impensabile – spiega Sanmartino –. Negli ultimi tre anni c’è stata un’attenzione maggiore verso la nostra viabilità. È stato importante l’insediamento in posti di responsabilità di qualcuno legato al territorio, che conoscesse le sue peculiarità e le esigenze». Intanto continuano i lavori di sistemazione della strada che da Salza si collega a Prali attraverso il colletto di Fontane: «Il progetto è ancora in fase di esecuzione, ma speriamo questo anno di riuscire a finire perché sarebbe molto importante per la viabilità di valle in caso, a esempio, di frane che blocchino la strada principale».

Uno spazio importante dal punto di vista produttivo per Salza è il bosco di abeti: «la nostra abetina è patrimonio del Comune sin dall’antichità, è un’importante risorsa tanto che gli abeti di Salza sono rinomati, anche se a oggi la commercializzazione è difficile a causa della conformazione del nostro ambiente montano, che ha pendenze piuttosto difficili da affrontare per i mezzi che vengono usati. Sarebbe bello riuscire a valorizzarlo, anche per il valore del legname, riuscendo a riattivare anche i metodi di coltivazione del bosco tradizionali».

Per quanto riguarda il settore turistico, il sindaco sottolinea che «la prima particolarità che si dimentica di Salza è l’ecomuseo di Scopriminiera, che purtroppo viene sempre attribuito a Prali. Il museo si trova sul territorio di Salza e di Prali, tanto è vero che c’è uno sbocco della miniera che esce su Salza a cui sono abbinati diversi percorsi». Il percorso Canzoni in murales rappresenta un’altra discreta attrattiva: «Il sentiero con un percorso di murales tocca tutte le borgate e riguarda tutte le canzoni dei cantautori che sono passati di qui negli anni Ottanta e Novanta. L’anno scorso abbiamo chiamato delle restauratrici per ripristinare i murales e riportarli allo stato originario proprio perché hanno un valore importante dal punto di vista turistico», conclude Sanmartino.