3f86e4aa-cd9f-4bfb-af86-292db8c09b49

Premio all’«Istituto G. B. Taylor» da parte dell’Unhcr

Il 13 giugno 2022, nella sala della Protomoteca in Campidoglio (Roma), l’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr), ha premiato con il logo «Welcome. Working for Refugee Integration», 107 aziende, che nel biennio 2020-2021 hanno favorito l’inserimento professionale di oltre 6000 rifugiati, sostenendo il loro processo d’integrazione in Italia. L’evento ha visto la presenza di Roberto Gualtieri, sindaco della capitale, del Ministro del lavoro Andrea Orlando, e di Chiara Cardoletti, quale rappresentante Unhcr per l’Italia, la Santa Sede e San Marino.

Nato nel 2017 come premio alle imprese che assumono rifugiati, oggi “Welcome. Working for Refugee Integration” – sostenuto dal Ministero del Lavoro, da Confindustria e dal Global Compact Network – è un programma ampio che comprende la formazione e l’accompagnamento alle imprese e agli operatori del mercato del lavoro che intendono assumere rifugiati, che favoriscono il loro concreto inserimento lavorativo e sociale, e che hanno incoraggiato la nascita di attività di autoimpiego dei beneficiari di protezione internazionale. 

Tra le 107 aziende premiate c’è anche la Casa di riposo battista «Istituto G. B. Taylor», che svolge la propria attività da circa 80 anni nel comprensorio di via delle Spighe 8 nel quartiere Centocelle (Roma), e che ha ricevuto il logo per il secondo anno consecutivo. Alla cerimonia di conferimento del riconoscimento erano presenti: Rosa Manfredi e Silvia Zerbinati, rispettivamente direttrice e assistente sociale del G. B. Taylor. 

«Da sempre la casa di riposo Taylor – hanno dichiarato Manfredi e Zerbinati – è impegnata nell’assistenza e nell’accoglienza. Sono due peculiarità della nostra Casa sancite anche dal nostro Statuto che mettiamo in pratica non solo con gli ospiti della nostra casa ma anche con il personale.   

La nostra missione è quella di rappresentare una presenza evangelica nel nostro quartiere. Questa è la rotta su cui ci muoviamo e nel tempo abbiamo offerto a molti immigrati e immigrate e rifugiati e rifugiate, una occasione di formazione e un contratto di lavoro che ha restituito dignità e autostima permettendo anche di ricostituire nuclei familiari divisi». 

287861357_10227091372743235_1585477770965178597_n.jpeg